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SOVERATO (CZ) – ARCHEOLOGIE E PAESAGGI, UNA STORIA DA “RECUPERARE”

Incontro di studi del Gruppo Archeologico “Paolo Orsi” in occasione del decennale della costituzione

Articolo di Gianni ROMANO (Il Quotidiano del Sud)

SOVERATO (CZ) – 15 GENNAIO 2016 –  Si è tenuto presso l’istituto “G.Malafarina” di Soverato, un  partecipato incontro, con interventi qualificati sul  tema le carte archeologiche e dei beni culturali di: Soverato, Montepaone, Petrizzi, Davoli, Sant’Andrea Apostolo dello Ionio, Isca sullo Ionio e Santa Caterina dello Ionio, in collaborazione con le Soprintendenze “Archeologia” e “Belle Arti e Paesaggi”.

Il Gruppo Archeologico Paolo Orsi, dopo impegnative attività di ricerca e promozione del territorio portate avanti assiduamente sin dal 2005,  ha celebrato con questo evento la ricorrenza del decimo anno dalla sua costituzione. E’ un dato certo che, a fronte delle potenzialità ben conosciute fin dai primi decenni del 1900, i nostri territori stiano subendo un progressivo impoverimento a discapito del paesaggio e della conservazione delle risorse archeologiche. Sul piano privato e soprattutto su quello pubblico, in nome dello “sviluppo” e della “riqualificazione” e a dispetto della legislazione vigente, il nostro territorio subisce quotidianamente modifiche spesso discutibili e irreversibili.

Le carte archeologiche e dei beni culturali extraurbani concretizzano la ricerca di dieci anni di attività volontaristica e si propongono come contributo concreto alle Soprintendenze e agli enti locali per i quali gli scarsi strumenti a disposizione rendono difficile conciliare la tutela del territorio e della sua storia (spesso celata) con le nuove esigenze di espansione urbanistica. Con questa “giornata di studi” s’intende portare a conoscenza l’esistenza di realtà archeologiche e paesaggistiche ancora poco note soprattutto agli amministratori locali ed ai dirigenti degli uffici tecnici; s’intende infine approfondire gli aspetti legati alle normative sui Beni Culturali e Paesaggistici di cui spesso s’ignora o si vuole ignorare l’esistenza. L’augurio è che si possano evitare, d’ora in poi, gli interventi di emergenza e che le amministrazioni locali adottino queste mappe come strumento utile per una pianificazione urbana sostenibile, nel rispetto della storia locale e della democrazia, in osservanza del codice dei Beni Culturali e della stessa Costituzione Italiana.

Prendeva la parola Angela Maida, direttore del gruppo archeologico “Paolo Orsi”. “Abbiamo lavorato  – diceva –  in modo volontario con la consapevolezza che il nostro territorio è in gran parte da scoprire è proprio la scarsa conoscenza. Di questo ha fatto sì che si perdessero tante pagine di storia, ma soprattutto ha impedito di pianificare una crescita urbana sostenibile”.

“In particolare –  continuava Maida –  questa fascia ionica, non ha goduto della attenzione che meritava ,per le numerose necessario trovare il giusto equilibrio e il giusto compromesso tra le conservazione le scoperte archeologiche che nei primi decenni del 900, si sono attuate, spesso in maniera casuale, necessario puntare a una pianificazione urbana sostenibile, nel rispetto della storia locale e della democrazia in osservanza del codice dei beni culturali. Nel corso di questo incontro si è rendicontato sulla attuale situazione del comprensorio soveratese,tanto si è fatto ma tanto ancora c’è da fare in termini di recupero della civiltà perduta”.