Sentenza con formula ampia del tribunale di Catanzaro. Episodio di particolare tenuità. Premiata indole tranquilla del giovane
di Francesco LULISSIANO
SAN VITO SULL JONIO (CZ) – 8 OTTOBRE 2015 – “Il fatto non costituisce reato”. Il tribunale di Catanzaro sceglie la formula ampia per emettere sentenza di assoluzione nei confronti del 31 enne Andrea Greto. L’uomo era accusato di offese e minacce.
I fatti risalgono ad una sera dello scorso mese di marzo. Nel bel mezzo della piazza del paese Greto aveva rivolto al sindaco Alessandro Doria frasi del tipo “ perché non mi fai lavorare, vi calpesto tutti, il primo tu”.
Un atteggiamento che sorprese perché in contrasto con l’indole tranquilla di Greto, non avvezza a certi atteggiamenti e comportamenti. Persona tranquilla, insomma, rispettosa degli altri e dell’autorità. Lo stesso sindaco, sempre pronto a stare vicino ai suoi concittadini, aveva manifestato stupore per quanto accaduto, un fatto riconducibile alla necessità di trovare un’occupazione.
Dopo la denuncia e gli accertamenti dei carabinieri della stazione cittadina, il fascicolo è finito alla Procura della Repubblica di Catanzaro. Da lì il processo nel corso del quale il difensore dell’uomo, l’avvocato Vincenzo Cicino, ha battuto non poco il chiodo sull’indole tranquilla e del tutto pacifica del suo assistito. La tesi difensiva ha colto nel segno: il tribunale ha “premiato” il fatto che si è trattato di un episodio non usuale per il giovane disoccupato e di particolare tenuità.
Come si dice, “quel che è bene finisce bene”.