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ROCCO IANNONE, DA STALETTÌ ALLA GUIDA DI “FERRARI BRAND”

Una nuova sfida per lo stilista di fama mondiale originario della ridente comunità ionica

Fonte: CORRIEREDELLASERA – STYLEMAGAZINE – CORRIERE.IT

STALETTÌ (CZ) – 11 NOVEMBRE 2019 –  Una nuova sfida per Rocco Iannone, originario di Stalettì, stilista di fama mondiale.

Come riporta un articolo pubblicato sul magazine “Style” del Corriere della Sera, “il comunicato della nomina di Rocco Iannone come direttore creativo di Ferrari Brand Diversification è asciutto, essenziale, dice ma non specifica. Come nella migliore tradizione dei progetti che nascono da un’intuizione che vuole trasformarsi in un nuovo caso di success story.

«Ferrari N.V. (“Ferrari”) (NYSE/MTA: RACE) è lieta di comunicare la nomina di Rocco Iannone alla direzione creativa di Ferrari Brand Diversification. A partire dal 4 novembre 2019 Iannone assume la responsabilità di sviluppare la creatività, il design e l’immagine di tutte le collezioni di abbigliamento e di accessori a marchio Ferrari, prodotti direttamente e in licenza.
35 anni, Fashion Degree all’Istituto Marangoni di Milano, negli ultimi due anni Rocco Iannone è stato Direttore Creativo di Pal Zileri. In precedenza è stato Head Men’s Designer per Giorgio Armani e Designer per Dolce & Gabbana.
Nel suo ruolo di Brand Diversification Creative Director, Rocco Iannone riporta a Nicola Boari, Chief Brand Diversification Officer di Ferrari.

Ferrari Brand Diversification è la divisione di Ferrari che si occupa dello sviluppo dei prodotti non automotive a marchio Ferrari, tra cui le linee di abbigliamento maschili e femminili e degli accessori».

Probabilmente la notizia provocherà qualche eccitazione in chi conosce il marchio Ferrari: perché un designer di moda che proviene da una storia di abbigliamento di alta gamma (leggi lusso) viene nominato a capo di una divisione che finora si è occupata sostanzialmente di un tipo di abbigliamento facilmente confondibile con i gadget con il marchio del cavallino rampante?

Non sta bene speculare ma per chi conosce i player non è difficile immaginare uno sviluppo che coinvolgerà certo il mondo Ferrari ma che potrà avere delle conseguenze anche nel fashion system.

Che cosa, quindi dobbiamo aspettarci? Nessuna dichiarazione, oltre alla comunicazione ufficiale. E questo già ne fa un caso da indagare. Del resto, se si è stati anche una sola volta in un negozio Ferrari si può capire che se i responsabili avessero voluto una continuità con il progetto esistente non avrebbero chiamato un designer che in questi anni ha lavorato sulla ridefinizione dell’abbigliamento maschile in chiave di qualità ma soprattutto di cambiamento filosofico della mascolinità e del suo modo di vestire. «Voglio rendere il suit un abito gentile», disse alla sua nomina da Pal Zileri.

E questo ha fatto in questi ultimi due anni, portando le raffinatezze di stampe, colori, tagli, abbinamenti in un marchio che prima di lui aveva focalizzato lo sguardo verso l’abito come divisa borghese, da lavoro o da rappresentanza sociale.

Quindi, perché scegliere come Brand Diversification Creative Director, carica coniata ad hoc per comprendere la «creatività, il design e l’immagine» di abiti, accessori e tutto quello che, con il marchio Ferrari, non riguarda l’automotive, un designer così orientato a ripensare la moda di questi anni?

Sarà interessante scoprire il progetto che, per ora, non è stato svelato. E sarà divertente se un dettaglio di quello che sarà lo si potrà scoprire osservando i circuiti del Grand Prix di Formula 1.

Sarà divertente anche capire come la moda si posizionerà di fronte a un progetto che coinvolge l’oggetto più desiderato del mondo, l’auto Ferrari rossa con il Cavallino rampante giallo.