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RICONOSCIUTO CIECO MA GUIDA E PASSEGGIA, IN MANETTE 48ENNE

Scoperto dai carabinieri, che l’hanno accusato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e sequestrato circa 98 mila euro

di REDAZIONE 

CATANZARO   – 2 AGOSTO 2019 – Intascava la pensione di invalidità e l’indennità di accompagnamento da quasi 10 anni, perché riconosciuto cieco assoluto, ma svolgeva tranquillamente attività incompatibili con il suo grave quadro clinico: guidava l’auto, passeggiava per strada senza alcun ausilio, consultava lo smartphone.

Il protagonista di questa vicenda è un 48 enne di Catanzaro, scoperto dai carabinieri, che l’hanno accusato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e sequestrato circa 98 mila euro.

I militari dell’Arma, che da tempo erano sulle tracce dell’uomo grazie a riscontri documentali, filmati e prolungati servizi di osservazione e pedinamento, lo hanno identificato durante un controllo stradale, mentre conduceva l’autovettura intestata alla moglie.

In quella circostanza, per evitare di essere scoperto, il ‘finto cieco’ ha fornito generalità false, dicendo di aver dimenticato a casa la patente di guida. Incalzato dai carabinieri, è stato costretto a esibire i documenti richiesti reperiti nella sua abitazione. Oltre a denunciarlo per false dichiarazioni sull’identità personale, i militari dell’Arma hanno redatto un verbale di contestazione per violazione del Codice della strada che il falso cieco, senza alcuna difficoltà, ha sottoscritto credendo di averla fatta franca.

Per il 48 enne, poi, l’amara sorpresa quando, andato a prelevare l’indennità all’ufficio postale, si è visto rispondere che il suo libretto di risparmio era stato bloccato: i militari hanno infatti eseguito nei suoi confronti un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca obbligatoria emesso dal Gip di Catanzaro a conclusione delle indagini dirette dalla Procura.

Il provvedimento è stato eseguito sulle somme di denaro, sui beni e su qualsiasi altra utilità nella disponibilità dell’indagato sino alla concorrenza delle erogazioni dell’Inps di cui l’uomo ha indebitamente beneficiato negli anni.