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«RESTAURARE LA STATUA DI SAN FULGENZIO», ECCO L’APPELLO DELL’EX SINDACO DI AMARONI

Si affida alla sensibilità di chi ha il dovere di intervenire affinché il pericolo che il manufatto finisca sbriciolato e in polvere sia scongiurato

 di Salvatore TAVERNITI (Gazzetta del Sud, 10 nov 2022)

 AMARONI (CZ) –  21 NOVEMBRE 2022 –  Si restauri la statua lignea di San Fulgenzio.

 È l’appello che lancia da Amaroni l’ex sindaco Rocco Devito, che ha scritto una lettera alla Soprintendenza ai beni culturali, al presidente del Consiglio regionale della Calabria, al presidente della Provincia e al sindaco di Amaroni.

 Devito, che da anni si batte per la valorizzazione del territorio ricco di richiami storici e culturali, rende noto che nella chiesa di S. Barbara, ad Amaroni, si conserva un’antica statua lignea risalente all’anno 1000, quando fu portata in Italia dai padri basiliani, raffigurante San Fulgenzio, che visse a cavallo tra il V e il VI secolo d.C., fu vescovo di Ruspe in Tunisia e subì la persecuzione dei Vandali seguaci dell’eresia di Ario.

 Durante un sopralluogo della Soprintendenza la statua è stata riconosciuta opera di valore artistico e culturale oltre che storico ed è stata molte volte nel tempo segnalata dallo stesso Devito per la sua importanza e perché in tale stato di degrado da necessitare di un intervento di restauro prima che vada totalmente perduta.

 «Le mie segnalazioni – racconta l’ex amministratore amaronese – hanno prodotto anni fa l’intervento dell’onorevole Tassone con una interrogazione parlamentare, in cui si chiedeva la predisposizione di un piano di recupero dell’opera, cui l’allora ministro Galan rispondeva confermando il riconoscimento del valore della statua da parte della Soprintendenza e delle sue precarie condizioni, la necessità di sottoporla a lavori di restauro che, però, in  quel momento non potevano essere eseguiti per “indisponibilità finanziaria sia dell’ente proprietario che dell’ufficio periferico”.

  Il ministro Galan proponeva, tuttavia, di trasportare la scultura nel laboratorio di restauro della Soprintendenza “per procedere a un intervento conservativo da eseguirsi in amministrazione diretta”.

 Da allora son passati diversi anni senza che nessun concreto provvedimento sia stato adottato in merito».

 Secondo Devito, sarebbe non solo un vero peccato, ma addirittura inqualificabile negligenza, se un bene storico e culturale così antico andasse definitivamente perduto.

 L’ex sindaco, dunque, si appella alla sensibilità di chi ha il dovere di intervenire affinché il pericolo che il manufatto finisca sbriciolato e in polvere sia scongiurato e si attende che, dopo tante assicurazioni cui nulla di concreto ha fatto seguito, finalmente si voglia davvero procedere al restauro della statua di San Fulgenzio.