- PreSerre e Dintorni - https://www.preserreedintorni.it -

REGIONALI, PARENTELA (M5S) REPLICA A PIPPO CALLIPO

“Non siamo affatto con lui, il Pd gli ha imposto ‘squali’ della politica”

di REDAZIONE 

PRESERRE (CZ) –  5 GENNAIO 2020 – «In queste festività Pippo Callipo avrà troppo abusato di spumanti e panettoni, al punto da abbandonarsi ad affermazioni di pancia comiche quanto fantasiose». Lo afferma, in una nota, il deputato del M5S Paolo Parentela, coordinatore del Movimento per la campagna elettorale relativa alle regionali della Calabria.

«Primo, Callipo non ha contribuito – chiarisce il parlamentare – ad alcuna nomina di sottosegretari, che lui ha chiamato “elezione”, con evidente errore marchiano. Callipo non è il presidente del Consiglio, non è ministro del governo nazionale e non è stato, al contrario della nostra Laura Ferrara, membro del Parlamento Ue.

Dunque – aggiunge – è grave la sua caduta di stile quando, nelle sue euforiche uscite, ha cercato di mettere il bollino sulla nomina di Anna Laura Orrico quale sottosegretario di Stato e sulla rielezione di Ferrara, dovuta esclusivamente al proprio lavoro politico, quale parlamentare europeo”.

“Noi 5 Stelle – sottolinea il deputato – non siamo affatto con Callipo, perché l’imprenditore, che ha dimostrato di intendere la politica come se fosse la sua azienda personale, non ha sbarrato la porta ai vecchi “arnesi” di palazzo e della burocrazia regionale; per esempio Carletto Guccione, Flora Sculco e Sergio Arena, ex dg dell’Asp di Crotone, nominato, confermato, favorito e premiato dal suo sponsor politico, Mario Oliverio. Terzo, Callipo ha rifiutato la candidatura con il Movimento 5 Stelle, preferendo – dice il deputato del M5S – gettarsi nelle braccia del Pd e disponendosi a ricevere i voti della dote di Oliverio, lo stesso soggetto che ha tre importanti procedimenti penali sul groppone, che l’aveva accusato di essere destrorso e addirittura di dubbia affidabilità a causa di alcune rivelazioni infondate di pentiti.

Allora il nostro candidato governatore, Francesco Aiello, difese Callipo da queste accuse, sia per onestà intellettuale che per correttezza politica.

Infine, comprendiamo – conclude Parentela – lo sforzo titanico che Callipo è costretto a compiere per salvare la faccia, dopo che il Pd gli ha imposto in lista propri esponenti della vecchia guardia.

Ma Callipo deve imparare a contare almeno fino a dieci, prima di pronunciare nomi e parole che sa essere prive di fondamento e che raccontano, invece, della difficoltà in cui si trova a dover timonare la nave di “squali” che gli hanno affidato.

Altro che tonni e Sardine!».