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PRIMO PIANO – TORRE DI RUGGIERO (CZ) – Emergenza cinghiali, l’sos del sindaco Pitaro

cinghiale [1]

Il primo cittadino ha chiesto agli organi competenti di trovare a breve le giuste correzioni contro un fenomeno che sta anneggiando produzioni agricole e alberi di nocciole

Fonte: articolo di Gianni  Romano (Il Quotidiano del Sud, in precedenza denominato Il Quotidiano della Calabria)

TORRE DI RUGGIERO (CZ) – 4 AGOSTO 2014 – Il sindaco di Torre di Ruggiero, Giuseppe Pitaro,  chiede all’assessore regionale all’agricoltura, al prefetto di Catanzaro e al commissario straordinario della provincia di Catanzaro urgenti e immediati interventi per i danni che decine di cinghiali liberi di scorazzare per il territorio stanno causando danni ai produttori di nocciole e agli alberi presenti.

Questo nonostante da tempo il presidente del consorzio della nocciola Giuseppe Rotiroti abbia fatto presente che ormai la presenza di questi cinghiali è continua e devastante. Ora il sindaco Pitaro chiede di mettere in atto tutte quelle condizioni affinchè un comparto già in difficoltà di suo, come quello agricolo,  sia messo nelle  condizioni di potere operare e salvare così i raccolti.

I cinghiali ormai sono parte del territorio e numerosi si affacciano anche nei centri abitati, causando ingenti danni e procurando allarme tra gli agricoltori che vivono di queste risorse, ma che questo problema sta vanificando giorno dopo giorno. Ora si spera che grazie all’intervento presso gli organi competenti da parte del sindaco di Torre di Ruggiero, Giuseppe Pitaro si possa a breve trovare le giuste correzioni.

Si ricorda che da più di un decennio l’unica risposta alla “problematica” della presenza di cinghiali data da Regione ed enti locali è stata affidata a cacciatori e selecontrollori tramite piani di abbattimento sempre più massicci e sempre meno controllati e che è davanti agli occhi di tutti, addetti ai lavori e no, come ogni anno vengano uccisi sempre più cinghiali ed ugualmente ogni anno aumentino sempre più i danni lamentati dagli agricoltori.

Per quanto il cinghiale sia una specie prolifica, il costante aumento di popolazione nonostante gli “sforzi” adottati per contenerlo sta a dimostrare come questa politica di intervento sia inadeguata. Forse gli interessi economici e di potere che sottendono alla caccia a questa specie hanno fatto si che in tutti questi anni si sia alimentata una filiera che non coincide con le necessità degli agricoltori e della finanza pubblica.