- PreSerre e Dintorni - https://www.preserreedintorni.it -

PRESUNTE MOLESTIE A LICEO NEL COSENTINO, INDAGINI CONCLUSE

Docente accusato violenza sessuale ed ex dirigente omissione

di REDAZIONE 

CASTROLIBERO (CS) –  25 NOVEMBRE 2022  – La Procura della Repubblica di Cosenza ha concluso le indagini preliminari, emettendo il relativo avviso, sulle molestie sessuali ai danni di alcune studentesse di cui si sarebbe reso responsabile un professore dell’istituto d’istruzione superiore “Valentini-Majorana” di Castrolibero (Cosenza).

La vicenda risale allo scorso febbraio, ma i fatti di cui si sarebbe reso responsabile il docente sono accaduti in un periodo precedente.

Le ipotesi di reato a carico del docente sono violenza sessuale, tentata violenza sessuale, molestie sessuali e tentata estorsione. L’avviso è stato inviato anche a un ex dirigente dell’istituto, oggi in pensione, accusata di omissione di atti d’ufficio poiché, in qualità di pubblico ufficiale e pur essendone a conoscenza, avrebbe omesso di denunciare i fatti.

Le indagini erano state avviate dai carabinieri della Compagnia di Cosenza dopo le denunce presentate dalle studentesse che sarebbero state molestate. In particolare, le ragazze sono 4, tutte minorenni all’epoca dei fatti.

L’accusa di tentata estorsione per il professore deriva dal fatto che in un caso, risalente al giugno 2018, avrebbe minacciato una delle giovani, prospettandole, come afferma la Procura nell’avviso di conclusione indagini, “il mancato raggiungimento della sufficienza nella sua materia qualora non avesse accondisceso alla richiesta di scattarsi una foto ritraente il seno, le porgeva il proprio telefono cellulare con la telecamera accesa al fine di costringere la vittima ad assecondare le sue richieste.

Evento non verificatosi a causa del rifiuto da parte della ragazza”. Sempre secondo la Procura, il professore, in diverse occasioni, avrebbe “palpeggiato, sfiorato ed umiliato le studentesse”. La vicenda provocò l’occupazione della scuola da parte degli studenti per 17 giorni.

La protesta aveva come obiettivo, oltre che l’insegnante, anche la dirigente dell’epoca dell’istituto, Iolanda Maletta, accusata di non avere adottato adeguati provvedimenti disciplinari a carico del docente. L’occupazione indusse il Ministero dell’Istruzione a disporre un’ispezione.

Gli studenti decisero di sospendere la protesta solo dopo la nomina di un dirigente reggente.