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PRESUNTA AGGRESSIONE OMOFABA A VALLEFIORITA, INDAGANO I CARABINIERI

Tutto avrebbe avuto da una lite tra vicini. Un uomo avrebbe offeso e sferrato una testata a una donna

di Salvatore TAVERNITI (Gazzetta del Sud, 27 Maggio 2021)

 VALLEFIORITA (CZ) –  28 MAGGIO 2021 –  Una lite tra vicini di casa sfociata in presunta aggressione omofoba.

L’episodio si è verificato a Vallefiorita e lo denuncia pubblicamente anche Rifondazione comunista-Sinistra europea della Calabria, insieme a quello di Livorno e a quello regionale della Toscana (poiché nella vicenda è coinvolta indirettamente anche una donna di Livorno).

Vittima dell’aggressione una iscritta e militante di Rifondazione la quale, mentre si trovava sul terrazzo della sua abitazione e parlava telefono con l’amica di Livorno, si è sentita rivolgere, da parte del vicino di casa che sta sotto, violente offese tra cui «lesbica, schifosa, ti dovrebbero ammazzare».

 L’AGGRESSIONE

La donna sarebbe così scesa al piano di sotto per chiedere spiegazioni e l’uomo le avrebbe sferrato una testata in pieno volto, tanto da farla finire alla guardia medica e successivamente al pronto soccorso dell’ospedale di Catanzaro per sottoporsi ad accertamenti.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri cui la donna si è rivolta per denunciare l’accaduto. «Il motivo dell’avversione verso la signora – scrivono Francesco RendaAlessandro Favilli e Pino Scarpelli, rispettivamente di Rifondazione Comunista Livorno, Toscana e Calabria – potrebbe anche avere un’altra origine, ma l’aggravante di odio nei confronti di una lesbica è innegabile ed il referto dell’aggressione e la testimonianza dell’amica (di Livorno: ndc) che ha assistito telefonicamente a tutta la situazione stanno a dimostrarlo.

Rifondazione Comunista, in Calabria, sta offrendo sostegno psicologico ed ha attivato una rete di associazioni a tutela della donna vallefioritese alla quale va la nostra vicinanza e solidarietà per l’attacco subito».

 IL DDL ZAN

Per Rifondazione, inoltre, è doveroso «approvare al più presto il ddl Zan, non perché sia perfetto o perché capace di evitare che episodi del genere non accadano più, ma per dare un segno di cambiamento culturale».

Sulla vicenda, dai contorni ancora poco chiari e su cui i carabinieri della Compagnia di Catanzaro sono chiamati a fare piena luce, ha preso posizione anche il comitato Arcigay “I due Mari” di Reggio Calabria con il consigliere Bruno Giordano che si è recato direttamente a Vallefiorita per fare visita alla presunta vittima dell’aggressione.

L’appello è rivolto alle forze dell’ordine e al sindaco di Vallefiorita perché facciano il possibile «per tutelare la donna: ora più che mai ha bisogno del sostegno di tutte le figure che sono a garanzia delle norme presenti sulla nostra Costituzione, in attesa che il disegno di legge Zan possa essere definitivamente approvato».