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PRESERRE (VV) – TROPEA DIVENTA “ZONA DI CONTAGIO”

Obiettivo è valorizzare i talenti calabresi. Focus su teatro e musica

di REDAZIONE

TROPEA (VV) – 2 FEBBRAIO 2018 –  A febbraio e marzo riparte Zona di Contagio.

La manifestazione, che si svolgerà tra il Palazzo Santa Chiara di Tropea e il LaboArt Cafè di Santa Domenica, prevede otto incontri, che contribuiranno a dare un po’ di luce al mite inverno tropeano.

Dopo il focus dedicato ai bambini della prima parte del festival, ci si concentrerà sul teatro e sulla musica; tutto rigorosamente under 35. Proprio con l’intento di valorizzare i giovani talenti calabresi è nata nel 2015 Zona di Contagio, nella speranza che tutte le forme d’arte a cui si rifà la manifestazione, possano essere contagiose per chi ne fruisce.

Questo contagio può portare alla nascita di un movimento culturale giovanile che non ha timori dei malanni della nostra terra ma li affronta a testa alta.

Si comincia l’11 febbraio al LaboArt Cafè (presso il Centro Studi Code di Santa Domenica) con l’Accordion’s duo, un duo di fisarmonicisti, che condurranno il pubblico in atmosfere tango passionali e rivoluzionarie. In questo viaggio verranno proposte musiche di Arlen, Rota, Bacalov,Galliano, Buonvino, Zimmer e Piazzolla, arrangiate in maniera originale da Fabio Conocchiella. I fisarmonicisti Tommaso Arena (30 anni) e Luca Colantonio (29), sono due delle eccellenze nel loro campo uscite dal Conservatorio “F.Torrefranca” di Vibo Valentia.

Il 17 febbraio, sempre a Santa Domenica, spazio a Remo De Vico che presenta il suo nuovo lavoro Omicron Nocturne. Remo De Vico (31) ama definirsi un “disegnatore sonoro”. Attraverso l’utilizzo di pochi strumenti (analogici e digitali) è in grado di comporre melodie che trasudano di emozionalità, utilizzando con maestria tutte le possibilità che il suono elettro-acustico offre.

Inserito nell’Unexplained Sounds Group – the first annual report, album nel quale si trovano inediti di personaggi come Steve Reich e Morton Subotnick, è fondatore della Slaps Orchestra, ensemble con il quale riesce nell’impresa d’improvvisare per 24 ore no-stop nella residenza artistica Bocs-Art di Cosenza; nel 2016 viene premiato al Mei di Faenza come Indie dell’anno con la sua etichetta Unique Copy (fondata nel 2015). Omicron Nocturne è il suo undicesimo lavoro in studio.

Il 18 febbraio primo appuntamento al Palazzo Santa Chiara di Tropea con AttorInCorso, compagnia teatrale ufficiale dell’Università della Calabria. Di scena Tratti d’inganno, kermesse che si rifà a tre commedie di Eduardo De Filippo: “Pericolosamente”, “Amicizia” e “Occhiali neri”; ciò consente di indagare il rapporto d’amore, incomprensione e follia che lega Michele e Dorotea, i coniugi di Pericolosamente, di confrontarsi con la generosità e la menzogna in Amicizia e di approcciarsi al delicato tema della malattia e della guarigione in Occhiali neri. Lungo questa strada, non mancano mai l’amarezza, le risate e l’ironia che segnano la riflessione eduardiana sul teatro. Diretti da Lucia Catalano, in scena ci saranno Matteo Lombardo (27), Carina Minervini (32) e Matteo Spadafora (27).

Il 25 febbraio, sempre a Tropea, Spartacu strit viù della compagnia Teatro del Carro di Badolato (CZ), una storia scritta e interpretata da Francesco Gallelli (31) che prende ispirazione dalla vita di Franco Nisticò, politico calabrese detto “Spartaco”, originario di Badolato, che, dopo essersi battuto con ogni mezzo per il miglioramento e l’ammodernamento della 106, per difendere i diritti di chi questa strada è costretto a farla ogni giorno, perde la vita al termine di un ultimo comizio tenutosi a Villa San Giovanni nel 2009. La regia è affidata a Luca Michienzi e Anna Maria De Luca.

Si continua il 3 marzo con Il regno di Loris, al LaboArt Cafè in doppia replica; è la prima produzione ufficiale della fucina teatrale di LaboArt. Tratto da “Gli altri fantasmi” di Maurizio De Giovanni, il Regno di Loris è una tragicommedia che propone la vita di una coppia ormai da tempo scoppiata, condannata dalla necessità e dall’orgoglio ad abitare la stessa casa, che diventa un territorio di guerra, di possesso.

Due solitudini che rimangono insieme attraverso l’odio reciproco, un sentimento così forte e incancellabile da sopravvivere a tutto. A fare da tramite a questa condizione, un pappagallo: Loris, che ascolta esausto gli esasperati lamenti dei due coniugi. Diretto da Maria Grazia Teramo, in scena vi saranno Francesco Carchidi (24), Noemi Di Costa (30), Angelo Euticchio (25) e Nicola Giuditta (36).

Il 4 marzo tocca invece a Biagio Laponte con il suo liveset/album Morgana, sempre al LaboArt Cafè. Sound-artist di Bagnara Calabra (RC), dal 2009 al 2015 lavora e collabora in qualità di tecnico del suono con artisti e strumentisti di musica classica nel panorama italiano, tra questi La Filarmonica della Scala, l’Orchestra Rai di Torino, Giovanni Sollima e molti altri per produzioni musicali distribuite dalle migliori etichette discografiche. Morgana è il suo terzo album, un lavoro di ricerca sui suoni della Costa Viola.

Nel corso della rassegna, ampio spazio verrà dedicato anche ai più giovani: il 12 febbraio in matinè per le scuole medie e superiori al Palazzo Santa Chiara, ci sarà Anch’io sono Malala del Teatro Rossosimona. Lo spettacolo è ispirato alla vita di Malala Yousafzai, la donna più giovane della storia ad aver ricevuto, nel 2014, un premio Nobel per la pace. Questa giovanissima ragazza, fu ferita gravemente dai talebani per essersi esposta, in prima persona, nella lotta a favore dell’istruzione per le donne.

Liberamente tratto dalla sua autobiografia, propone, al contempo, una lettura trasversale della figura femminile. Un progetto che si pone l’obiettivo, attraverso la “giocosità riflessiva” della rappresentazione scenica e del teatro, di parlare del ruolo della donna in società differenti e dell’importanza dell’istruzione, come arma di contrasto consapevole, per combattere forme diffuse di oppressione. Scritto e diretto da Dora Ricca, con Noemi Caruso.

Il 24 febbraio, al LaboArt Cafè, comincia invece il ciclo di seminari di aggiornamento didattico-musicale a cura di Donato Arcuri ed Ester Rascaglia. Rivolto a tutti i docenti (scuola dell’infanzia / primaria / secondaria), ai musicisti e agli operatori musicali. Il percorso formativo consente di acquisire competenze metodologico-didattiche attive nel campo dell’educazione musicale utili a migliorare l’interazione con i propri allievi durante le lezioni.

Ha come scopo principale quello di fornire a docenti e operatori musicali nuovi strumenti pedagogici con preciso riferimento alla linea pedagogica dell’Orff-Schulwerk.