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PRESERRE (CZ) – TUBERCOLOSI NEI CINGHIALI, ALTRI CASI SOSPETTI

Grazie e collaborazione cacciatori, registrati tra Amaroni, Vallefiorita, Palermiti e San Vito Jonio

di Salvatore TAVERNITI (Gazzetta del Sud, 8 dicembre 2016)

PRESERRE (CZ) –  9 DICEMBRE 2016 –  Sette casi di cinghiali affetti da tubercolosi. Sono stati registrati nell’area di caccia tra Amaroni, Vallefiorita, Palermiti e San Vito Jonio.

 Grazie alla collaborazione dei cacciatori della zona, i veterinari dell’ufficio “Igiene degli alimenti di origine animale” dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, diretto da Tommaso Esposito, hanno effettuato gli esami del caso sulle frattaglie degli animali, constatando la presenza della malattia, che successivamente sarebbe stata confermata, attraverso il test mediante “PCR”, dalle analisi effettuate dall’Istituto Zooprofilattico sperimentale di Catanzaro.

 Le verifiche sulle frattaglie, linfonodi  e tonsille degli animali abbattuti sono state svolte dai veterinari Raffaele Grillone e Natalino De Gori, i quali poi hanno provveduto a distruggere le carcasse dei cinghiali, sottraendole al consumo umano. La notizia della presenza della malattia nei sette animali abbattuti è stata subito data ai cacciatori interessati e, quindi, alle altre squadre venatorie del territorio.

 E’ importante in questi casi, infatti, l’opera di sensibilizzazione che viene svolta insieme agli accertamenti medico-scientifici, anche perché è ancora diffuso il fenomeno dell’occultamento dei capi abbattuti, che così sfuggono ai controlli di legge.

 Nei giorni scorsi, da altre zone del territorio, come Stalettì e Montepaone, sono arrivate analoghe segnalazioni al competente ufficio dell’Asp, ma pare che gli esami effettuati abbiano dato esito negativo. Non c’è, dunque, una vera e propria emergenza né allarme, ma la situazione viene monitorata con attenzione dagli uffici competenti dell’Asp.

 E’ essenziale, comunque, la collaborazione dei cacciatori, chiamati a conferire i cinghiali abbattuti e a segnalare i casi sospetti.