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PRESERRE (CZ) – TRASVERSALE, FLOP DELL’ANAS: A FINE APRILE CANTIERI ANCORA FERMI

Da Monte Cucco a Vazzano, fino all’autostrada, è stallo totale dei lavori

 di REDAZIONE

 PRESERRE (CZ) – 22 APRILE 2017 –  Stallo totale dei lavori sulla Trasversale delle Serre.

 Un flop clamoroso per l’Anas che, giusto poche settimane fa, annunciava imminenti aperture al traffico, convegni e fantomatici “tavoli tecnici” per rilanciare la costruenda superstrada Jonio-Tirreno. La già drammatica situazione di abbandono delle strade, nella porzione di territorio calabrese che congiunge le Preserre catanzaresi al Vibonese, nel frattempo si è pesantemente aggravata.

 Provinciali chiuse, statali degradate, i cantieri perenni della incompiuta Trasversale delle Serre: sono queste le immagini che occupano la scena, da Monte Cucco scendendo verso l’autostrada. E nessuno, visto anche il perdurante silenzio della politica locale, sembra in grado di poter agire per risolvere il problema. L’ennesima denuncia è partita proprio oggi da Vazzano dove il sindaco, Domenico Villì, ha incontrato una rappresentanza del Comitato “Trasversale delle Serre – 50 anni di sviluppo negato”.

 Villì, insieme al presidente e alla vicepresidente del Comitato, Francesco Pungitore e Silvia Vono (in foto a destra), ha voluto effettuare un sopralluogo sui cantieri fermi della superstrada Jonio-Tirreno, per mettere in evidenza “la totale inerzia dell’Anas e della politica regionale di fronte a una condizione di degrado e isolamento che potrebbe essere, invece, superata con pochi e immediati interventi”. Interventi che, però, non arrivano, “nonostante le ripetute promesse, tutte puntualmente cadute nel vuoto”.

 Il Comitato ha ribadito il proprio impegno e ha riferito l’intenzione di promuovere, a breve, una forte azione di protesta nei confronti dell’Anas e della Regione Calabria, chiedendo il supporto di tutta la popolazione del comprensorio. “La politica ha fallito, ma la risposta non può essere la rassegnazione” hanno dichiarato univocamente Villì, Pungitore e Vono nell’invitare cittadini e associazioni a unirsi alla nuova fase di mobilitazione.