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PRESERRE (CZ) – TRAGEDIA PUGLIA, COMITATO CITTADINI: «BINARIO UNICO COME NOSTRA TRASVERSALE»

La solidarietà alle vittime del Sud dimenticato. Le due infrastrutture «emblema di un sistema malato»

di REDAZIONE

PRESERRE (CZ) –  13 LUGLIO 2016 –  “Il Sud piange i suoi morti. Piange le vittime del binario unico, lo stesso che attraversa la nostra costa jonica. E sono lacrime di rabbia e di rassegnazione”. 

 E’ l’incipit di una nota stampa del Comitato “Trasversale delle Serre – 50 anni di sviluppo negato”, riferita al disastro ferroviario che si è verificato in queste ore in Puglia. “Questo è il Sud – continua il comunicato – dello sviluppo negato, dei fondi mai spesi, delle infrastrutture mai ammodernate. E’ il Sud senza colpevoli, abbandonato nel deserto dell’indifferenza, in cui non c’è mai un responsabile. Sarà così anche stavolta. Perché nessuna scatola nera dirà mai la verità su quello che sta accadendo in Puglia come in Calabria”.

La Trasversale delle Serre

La Trasversale delle Serre

“Su nessun nastro  – insiste la nota –  c’è inciso l’elenco dei politici che hanno disamministrato questo territorio per decenni, liberi di fare e disfare, con l’avallo di un Parlamento romano lontano e distratto. Paghiamo la vergogna di una intera classe dirigente (così dovrebbe chiamarsi) che ha affondato le speranze di riscatto di intere generazioni, costrette a subire l’andazzo generale, adattandosi al sistema, o a emigrare”.

 “La ferrovia a binario unico  – dice ancora il Comitato –  è come la nostra Trasversale delle Serre, perenne incompiuta, emblema di un Sud dimenticato, in mano a baroni e boiardi senza controllo. Gli stessi che, nei prossimi giorni, affolleranno i sagrati delle chiese, dispensando condoglianze. Gli stessi che da anni spacciano il taglio di un nastro o una banale inaugurazione come la svolta epocale dell’intero Mezzogiorno. Consapevoli del fatto che le loro colpe non le pagheranno mai”.

 “La nostra solidarietà – conclude la nota -, il nostro pensiero, va ai lavoratori, agli studenti, ai pendolari, alle persone semplici e perbene che continuano a pagare con il sacrificio della loro vita danni e disastri che soggetti ben noti continuano, impunemente, a produrre, condannando, di fatto, il Sud alla sua definitiva e inesorabile fine”.