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PRESERRE (CZ) – ROGO “TONNINAS”, BOVA: «SINTOMO ATTIVISMO CRIMINALITA’»

“Cittadini collaborino e non facciano finta di niente”

di REDAZIONE

PRESERRE (CZ) –  6 APRILE 2018 – «Quanto avvenuto nella notte appena trascorsa a Catanzaro Lido si annuncia come l’ennesima cruda e vivida testimonianza di quanto la criminalità organizzata sia attiva a Catanzaro.

Con buona pace di chi, davanti all’evidenza, ha addirittura negato la presenza della ‘ndrangheta sui Tre Colli, ci troviamo ancora una volta a commentare la recrudescenza di una criminalità feroce che presumibilmente firma i fatti della scorsa notte e che ha certamente firmato tanti altri eventi di cronaca nera degli ultimi mesi e non può essere ignorata.

Non a caso, recentemente, ho parlato di “clima da Chicago degli anni ’30” in Calabria e in particolare modo nel Catanzarese»

A scriverlo in una nota stampa è l’on. Arturo Bova, Presidente della Commissione contro la ‘ndrangheta in Calabria. 

«L’alacre e preciso lavoro che la Procura della Repubblica guidata dal dott. Gratteri sta portando avanti – prosegue Bova -, deve potersi avvalere di un sostegno – fisico, tangibile – da parte dello Stato e soprattutto della collaborazione dei cittadini nel denunciare richieste estorsive.

A prescindere dalle motivazioni che sottendono a certi episodi, ogni cittadino non può far finta di niente. Ignorare azioni crimini e quindi non prendere le adeguate contromisure, segnerebbe irrimediabilmente il destino della città. Ovviamente, mi rivolgo anche alla politica locale».

E prosegue: «Per quanto attiene al ruolo delle istituzioni, ritengo necessario interrogarsi su come queste e quindi la politica possano intervenire rapidamente e in maniera efficace per contrastare il disagio sociale, le difficoltà economiche, cioè proprio l’humus in cui la criminalità organizzata affonda le proprie radici.

Ridurre la povertà, le diseguaglianze sociali, la disoccupazione è un dovere della politica: le ricadute positive si avranno anche nella lotta alla criminalità organizzata che, com’è noto, nel bisogno crea il proprio consenso, trova la sua manovalanza. La stessa manovalanza malpagata mandata a morire in un rogo o in un conflitto a fuoco».

«Il mio appello alla politica – rimarca il Presidente -, quindi, è quello di fare tutti insieme quadrato attorno a nuove iniziative a sostegno del terzo settore, la via più breve ed efficace affinché si possano mettere in campo dei progetti concreti con cui affrontare le difficoltà sociali e creare posti di lavoro.

Accanto a questa attività, ripeto, sarà poi necessaria la vicinanza dello Stato per proteggere dall’aggressione criminale quelle iniziative imprenditoriali che con fatica si affannano ad operare in Calabria».

«Infine – conclude -, non posso esimermi dall’esprimere la mia più sentita solidarietà alle famiglie degli operai morti e a quella dell’operaio gravemente ferito nell’incidente avvenuto stamani a Capo Colonna. Una circostanza infausta che, sfortunatamente, pone l’accento su un’altra esigenza, questa volta non solo calabrese ma nazionale: la sicurezza sul lavoro è requisito fondamentale per garantire dignità al lavoro stesso.

Mi auguro che quello delle morti bianche sia un tema su cui il prossimo Governo vorrà esprimersi e mettere in campo regole e controlli più efficaci».