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PRESERRE (CZ) – RISIKO E MONOPOLI “AMBIENTATI” A GASPERINA

Dall’idea di quattro giovani Gaspe-Risiko e Gasperinopoly, i giochi di società incentrati sulla  comunità locale

Articolo e foto di Gianni ROMANO (Il Quotidiano del Sud)

GASPERINA (CZ) – 24 MARZO 2018 –  Sappiamo bene che la tecnologia negli ultimi anni ci ha resi un po’ tutti più distanti fisicamente, nonostante  le connessioni siano più frequenti e i contatti non cessino mai di essere attivi.

Ogni giorno trascorriamo ore  davanti al cellulare, per scambiare messaggi, per postare foto e condividere le nostre opinioni sui social. Ma quando questa routine stanca che alternative ci sono? Alcuni ragazzi di Gasperina hanno pensato di   togliere la polvere che si era accumulata su alcuni giochi da tavolo e di società e quello che ne è derivato è  stato piuttosto bizzarro.

Rendere pietre miliari come Risiko e Monopoli migliori è difficile, ma renderli più interessanti si può. Così  dall’inventiva dei giovani nascono Gaspe-Risiko e Gasperinopoly, i primi giochi di società incentrati sulla  comunità gasperinese, riprendendo in tutto e per tutto i luoghi e le persone del paese.Partiamo dal primo.

Il Risiko è uno dei giochi da tavolo più amati di sempre, il cui scopo è quello di  conquistare più nazioni possibili, adempiendo a degli obiettivi di occupazione territoriale. Si gioca con dei  piccoli carri armati su una mappa del globo terrestre. La prima idea è stata quella di riprogettare la plancia  di gioco, ricostruendo al computer Gasperina e suddividendola in rughe, luoghi d’interesse culturale e  terreni agricoli.

Se nella versione originale bisognava conquistare il continente Europeo, nella versione  gasperinese bisogna conquistare la Vasia. L’Africa diventa la ruga Riccia, e così via. Tante risate al primo  impatto sui giocatori, ognuno intento a impossessarsi  della propria via di appartenenza.Buona la prima, i fantasiosi artefici hanno ben pensato di continuare nella personalizzazione di un altro  gioco famosissimo, il Monopoli, dando forma alla sua versione gasperinese: il Gasperinopoly.

Anche in  questo caso un attento lavoro grafico è stato indispensabile per la creazione della plancia di gioco, stilizzando e delineando i tratti tipici di alcune attività commerciali, riprese nel percorso. Dimenticate le  stazioni ferroviarie, nella nuova variante hanno lasciato il posto ai bar e alla pizzeria.

Non c’è più la stazione  Ovest, al suo posto troverete il Bar di Durcio. E cosa ne è stato dell’ambitissimo Parco della Vittoria? È stato  sostituito dalla ruga Via Vecchia. Tutte le più importanti vie del paese sono state inserite nella mappa, e  anche in questa occasione il senso di appartenenza ai propri luoghi di origine ha avuto la meglio e rende il  gioco più divertente e “agguerrito”.

Ma l’inventiva non poteva limitarsi a questo, le carte Imprevisti e  Probabilità ora si chiamano Malanova e Hfora Gabbu, e tra ciò che potrebbe capitarvi c’è di pagare una  consumazione al Bar Centrale, o dover acquistare una “runca” da Mosè, compianto fabbro gasperinese, ancora protagonista nelle storie locali. Potreste anche ritirare 300 euro dalla posta, ma c’è troppa fila, dovete saltare un turno per averli. Insomma, molta autoironia, ma anche tanta identità reale, per  raccontare una Gasperina che tra pregi e disagi viene amata.

L’intento primario di riscoperta del proprio paese emerge in questo gioco, la possibilità di raccontare  aneddoti tramite le carte da pescare diventa un’occasione per ricordare e ridere ancora su avvenimenti  passati. Gasperinopoly diventa così un viaggio tra le vie e le vicende, tra i personaggi del luogo e gli auspici  futuri.

Guardare fuori dagli schemi per creare interesse, anche partendo da elementi frivoli e secondari. Nella foto: Giuliano Soddu, Roberto Lupica, Alessandro Corrado e Salvatore Riillo.