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PRESERRE (CZ) – Rimborsopoli Calabria, ai domiciliari tre ex consiglieri

Chiesto l’arresto del senatore Ncd Bilardi, ai domiciliari assessore Pd.  Custodia cautelare per il dem De Gaetano: 27 indagati per falso e peculato

 Fonte: Il Velino.it 

PRESERRE (CZ) –  26 GIUGNO 2015 –  Tre provvedimenti di custodia domiciliare, cinque di divieto di dimora in Calabria, oltre due milioni e mezzo di euro sequestrati: a quasi sei mesi di distanza dall’ufficiale chiusura delle indagini sull’inchiesta Rimborsopoli arrivano i primi otto provvedimenti nei confronti di altrettanti ex consiglieri regionali, ma sono 27 in tutto i politici  indagati.

E stando alle prime indiscrezioni, nell’ambito di quella che è stata battezzata come operazione “Erga Omnes”, ai domiciliari sarebbero finiti tre ex capigruppo: quello della lista civica Scopelliti presidente, Giovanni Bilardi, ora senatore Ncd e per il quale è stata chiesta quindi autorizzazione a procedere a Palazzo Madama (divieto di dimora invece per il suo collaboratore Carmelo Trapani); quello del Pd Nino De Gaetano, adesso attuale assessore alle Infrastrutture, e l’ex presidente del consiglieri Pdl, Luigi Fedele, anche lui in passato assessore ai Trasporti.

 I militari della Guardia di Finanza, anche attraverso intercettazioni telefoniche e accertamenti bancari, hanno individuato diverse difformità tra le movimentazioni ed i saldi dei conto corrente dei gruppi consiliari regionali degli anni 2010-2012 e quanto documentato mediante le presentazioni del rendiconto” annuale”, celando il corretto impiego istituzionale per cui i fondi pubblici erano stati destinati.

In alcuni casi è stata riscontrata anche la presentazione di una doppia documentazione di spese al fine di ottenere dall’ente regionale un doppio rimborso. In passato era emerso che nei bilanci dei gruppi del consiglio regionale della Calabria – lautamente rimborsati dall’ente – sarebbe finito di tutto: dai detersivi ai “Gratta e vinci”, dalle cartelle esattoriali ai viaggi all’estero e ai tablet. 

“L’operazione di oggi – spiega il procuratore capo della Dda, Federico Cafiero de Raho – riguarda i contributi regionali per le spese istituzionali, che nel caso di alcuni gruppi sono risultati utilizzati per spese meramente personali”.