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PRESERRE (CZ) – RECRUDESCENZA BLUE TONGUE, COLDIRETTI DENUNCIA: «SI STA UCCIDENDO ZOOTECNIA E FILIERE ALIMENTARI»

Molinaro: «Sui piani di eradicazione delle  epizozie i servizi veterinari hanno fallito! Intervenga la Corte dei Conti e Magistratura»

di REDAZIONE 

PRESERRE (CZ) – 28 AGOSTO 2015 –  Il virus della blue – tongue che colpisce  ovini e bovini, si continua a manifestare in modo cruento, causando la morte di centinaia di capi nelle province calabresi. Anche  il caldo sta contribuendo alla diffusione della malattia, ma questo, non è la causa principale con la quale dover fare i conti.

Infatti, – afferma il presidente della Coldiretti Calabria Molinaro –  pesante è la responsabilità del Servizio Veterinario Regionale che non ha provveduto, come abbiamo ripetutamente chiesto, nei mesi  invernali e primaverili  ad arginare il fenomeno attraverso adeguati piani di prevenzione e risanamento; non si sono attivati i presidi sentinella, né tantomeno, a  vaccinare gli animali, anzi, i vaccini, utili ad arginare la malattia non sono stati nemmeno acquistati, rendendo la Regione pericolosamente vulnerabile alla diffusione della blue-tongue: oggi non si può che quantizzare gli enormi danni che gli allevatori, giorno per giorno, sono costretti a registrare.

Neanche nell’emergenza i Servizi Veterinari dimostrano di poter intervenire dal moento che nessuna profilassi efficace è stata messa in campo. La verità è che la zootecnia calabrese sta subendo un ulteriore duro colpo sul piano economico, che un gran numero di allevamenti sono destinati a chiudere battenti fin dai prossimi giorni, caricandosi pure l’onere di smaltire le carcasse degli animali morti. Da mesi, Coldiretti sollecita i rappresentanti del Governo regionale e le strutture del Dipartimento della Salute e dell’Agricoltura.

Attualmente, non registriamo nessun  intervento, – ribadisce Molinaro – si sta uccidendo la zootecnia calabrese e le filiere agroalimentari. I Sevizi veterinari hanno fallito, nessun piano di eradicazione delle epizozie (brucellosi, tubercolosi, leucosi, vescicolare suina) è stato predisposto con la conseguenza che siamo l’unica regione d’Italia (definita canaglia) a non essere ufficialmente indenne. I danni economici, sociali, ambientali sono evidenti. Il sistema non funziona nel modo più assoluto – prosegue – nonostante l’organico dei veterinari in forza al servizio sanitario regionali sia almeno il doppio di quello ad esempio della Lombardia che è la prima regione zootecnica d’Italia. Non si fa alcun passo avanti nonostante esistano strumenti moderni di controllo : insomma paralisi assoluta!

Un sistema veterinario che non funziona al quale – sostiene Molinaro –   il Commissario Scura, i Direttori Generali ma anche la Giunta regionale,  dovrebbero dedicare maggiori energie e tempo. Invochiamo che Corte dei Conti e Magistratura aprano un fascicolo su questa vicenda vergognosa.  Non è accettabile che la diffusione del virus, fa ritenere, la Calabria,  territorio di massima recrudescenza della malattia nel confronto con le Regioni dove si sono registrati i danni maggiori. Ora, a parere di Coldiretti bisogna quantizzare i danni in tempi velocissimi e procedere al congruo indennizzo degli allevamenti colpiti.

“Se non avremo risposte in tempi brevissimi – è il monito di Molinaro – metteremo in campo azioni forti ed incisive a tutela di tutti gli allevatori calabresi.”.