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PRESERRE (CZ) – OPERAZIONE “CLEAN THE TOWN”, PROCURA CHIEDE 24 RINVII A GIUDIZIO

Chiuse le indagini per un traffico di droga tra Squillace, Vallefiorita, Borgia, Amaroni e Girifalco

 di Salvatore TAVERNITI (Gazzetta del Sud) 

PRESERRE (CZ) – 22 SETTEMBRE 2017 –  Veniva utilizzato un linguaggio da bar per comprare, detenere e vendere sostanze stupefacenti, da parte di un gruppo di persone di Squillace e dintorni.

Cocaina, eroina e marijuana sono le sostanze detenute illegalmente e messe in commercio tra Squillace, Vallefiorita, Borgia, Amaroni e Girifalco. Il sostituto procuratore della Dda di Catanzaro Vincenzo Capomolla, dopo aver chiuso le indagini, nello scorso mese di febbraio, su ventisei persone coinvolte nel giro di droga, ha chiesto il rinvio a giudizio per 24 di loro.

Giovani, uomini e donne, che avrebbero comunicato tra loro, utilizzando nomi in codice, tra cui “caffè”, “birra”, “birretta”, per indicare il tipo di sostanza stupefacente, per non essere scoperti. L’operazione è stata denominata “Clean the town”.

La complessa attività di indagine è stata svolta durante gli anni 2012 e 2013 dai carabinieri della stazione di Squillace, guidati dal luogotenente Antonio De Nardo, con il maresciallo Raffaele Mosca e coadiuvati dal nucleo operativo dei carabinieri di Girifalco, sotto le direttive della Compagnia.

Dall’operazione sono emerse anche responsabilità sulla commissione di reati contro il patrimonio per finanziare l’acquisto della droga. Nel corso dell’attività investigativa i militari hanno proceduto anche al sequestro di un ingente numero di piante di canapa indiana e di diverse dosi di cocaina ed eroina. L’intervento è stato svolto anche con l’ausilio di attività tecniche, oltre a riscontri sul territorio.

L’udienza preliminare davanti al Gup del Tribunale di Catanzaro, che si dovrà determinare sull’eventuale rinvio a giudizio, riguarda tredici persone residenti a Squillace; tre residenti a Girifalco; due a Vallefiorita;due a Palermiti; una ad Amaroni; una a Montauro, mentre altre due sono rispettivamente di Guardavalle e di Catanzaro, tutte a piede libero.