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PRESERRE (CZ) – LA “POESIA DEL CORPO” NEL “MANUALE DI INSOLUBILITÀ” DI GRETA ROSSO

Edito da “LietoColle” e inserito nella “Collana Gialla” diretta da Augusto Pivanti, il volume fa riflettere sulla vita

di REDAZIONE

PRESERRE (CZ) – 7 NOVEMBRE 2015 –  “La raccolta di Greta Rosso può intanto essere letta, in prima battuta, come poesia del corpo o, più correttamente, poesia dal corpo. Un topos ormai consolidato nella giovane poesia femminile, questo della poesia del corpo (da Elisa Biagini a Florinda Fusco, tanto per citare), e che rappresenta ormai una vera e propria couche generazionale, ma che nella scrittura della Rosso si modula in modi del tutto originali. Innanzitutto lo straniamento, impiegato a piene mani, non diventa mai tecnica automatica: sempre motivato da una ricerca (ironicamente vana) del senso della vita e dell’oggettività dei referenti.” (Guido Caserza)

“L’ossimorico titolo dell’ultima silloge di Greta Rosso mette già a nudo quella poetica di disincanto radicale che fa venire in mente Céline  ed il suo “Viaggio al termine della morte”. Credo che una citazione brevissima da questo romanzo violento e sradicato: Il giorno non aveva pietà della terra e del cielo  possa servire ad  immettere il lettore  nel clima che si respira in questi versi che coinvolgono nel disastro la dimensione terrena e quella metafisica. La poesia, allora, non offre istruzioni per la composizione o ricomposizione dell’oggetto-vita, poiché quest’ultima sembra priva, oltre che di una forma leggibile, di uno scopo ultimo. È, insomma, un “Manuale di insolubilità”, che non dà delucidazioni, ma affastella appunti segnati male che proprio/ non si dovrebbero spiegare, e che nemmeno quella  inutile cultura che fa i nostri torsi gonfi, sa interpretare.” (Franca Alaimo)

libro greta rosso [1]

“Greta Rosso non pretende di rivelarsi nell’ambigua lettura che lasci ritornare nel buio di ciò che istintivamente cela, né la sostiene l’ambizione di risorgere dalle sue ceneri, ma il suo aprirsi a questa misteriosa intuizione che è la poesia, le fa in qualche modo comprendere che non è mai il senso a rappresentare l’essere, ma ciò che viene prima del senso, ciò che è vicino e ciò che è lontano, il reale e l’irreale, il sonno e la veglia, ovvero lo specchio del Nulla dove in ogni istante il Tutto si riflette.” (Bonifacio Vincenzi)

Queste sono solo alcune delle testimonianze più autorevoli che dimostrano il valore della recente pubblicazione di Greta Rosso, Manuale di insolubilità (LietoColle), inserita, tra l’altro, nella prestigiosa collana Gialla diretta da Augusto Pivanti.

È una raccolta di poesia che ha il pregio di far riflettere sulla vita, sul mondo, su noi stessi e che merita sicuramente l’attenzione che sta ottenendo …

volevo un viso magro/ da trasportare nell’aria già colma /di visi e corrugamenti/ volevo che non crescesse nulla / del mio corpo, che si attenuassero/ le forme, che stazionasse infinitamente/ la quantità di spazio a me assegnata./ volevo un viso per/ la bambina che non era mai bambina,/  una forma di linea per la iena/ che non ero. volevo annientare,/ allucinare, devastare le curve del/ tempo. volevo fermarmi nell’istante,/ epifanica, farmi statua.”

LietoColle

http://www.lietocolle.com/shop/collana-gialla/rosso-greta-manuale-di-insolubilita/ [2]