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PRESERRE (CZ) – INVESTIMENTI IN AGRICOLTURA, SCALFARO. «INDISPENSABILE SLITTAMENTO TERMINI BANDI»

Presidente Federazione Regionale  degli Ordini Dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali interviene dopo dichiarazioni Commissario ue Corina Cretu. «Indispensabile per innalzare livello qualitativo progettazione»

di REDAZIONE

PRESERRE (CZ)  – 14 SETTEMBRE 2016 – «Le recenti dichiarazioni del Commissario Ue Corina Cretu mettono in evidenza la necessità da parte delle Autorità di Gestione e dei Dipartimenti Agricoltura delle regioni meridionali, tra cui la Regione Calabria, di dotarsi di strumenti capaci di sovrintendere ai processi di pianificazione e controllo degli investimenti in agricoltura».

Lo afferma in una nota Francesco Scalfaro, presidente della Federazione Regionale  degli Ordini Dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali.

«I  Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Federazione Calabrese – aggiunge Scalfaro –  ritengono che una progettazione di elevata qualità, passi necessariamente dall’adozione di strumenti di progettazione come il business plan ideato dalla Rete Rurale Nazionale e da Ismea nelle forme completa e nella forma semplificata per investimenti minori, già adottato da altre Regioni virtuose e che richiede, per la sua compilazione, idonee competenze professionali in grado di garantire sia la presentazione di domande di finanziamento rispondenti alle reali esigenze di sviluppo e innovazione delle aziende agricole e dell’intero territorio regionale calabrese, sia lo snellimento delle procedure di istruttoria e controllo da parte delle Amministrazioni. L’intero processo non può essere, perciò risolto banalmente con la presentazione semplificata delle domande, senza un’adeguata progettazione iniziale, che consenta invece, di verificare la validità e fattibilità dei progetti stessi. In Calabria è giusto semplificare, ma è altrettanto giusto professionalizzare gli operatori del settore, gli imprenditori, i futuri beneficiari dei finanziamenti».

«A tal proposito  – sottolinea ancora – riteniamo validi alcuni processi di semplificazione ( es. costi standard) messi in atto dall’Autorità di Gestione e dal Dipartimento Agricoltura e condivisi da tutti i componenti del tavolo tecnico, con l’obbiettivo di attuare le semplificazioni previste dal Reg Ce 1303/2013, ma siamo consapevoli che per essere efficaci e poter essere utilizzati devono prima essere approvati. Sappiamo anche che tutti i procedimenti hanno necessità di tempi tecnici ed amministrativi per la loro approvazione ed emanazione, non dipendenti e non condizionabili direttamente dalla attività del Dipartimento».

«Da ciò  – insiste Scalfaro –  la necessità di una proroga, ritenendo che i tempi ristretti a disposizione che si sono venuti ad contrarre, per la compilazione delle domande di aiuto, per l’elaborazione dei progetti e del Business Plan online condizionano, in modo determinante, la qualità progettuale ed amministrativa delle domande stesse e della documentazione tecnica e amministrativa allegata, incidendo su quel processo avviato, concordato e voluto da tutti di: -“miglioramento qualitativo della progettazione, dematerializzazione, digitalizzazione, semplificazione delle procedure, accorciamento dei tempi burocratici,” per agire nella massima trasparenza possibile e per essere celeri nella definizione delle graduatorie; E’ giusto, comunque ricordare, che le proroghe non comportano slittamento dei termini di eleggibilità della spesa e o perdita della possibilità di accedere ai benefici per scadenza del requisito soggettivo di ingresso, (età del giovane al di sotto dei 41 anni), in quanto la decorrenza dell’eleggibilità della spesa o la data di compimento dell’età decorrono dalla data di presentazione della domanda o non dalla data di scadenza del bando ed essendo i bandi aperti chiunque oggi può presentare domanda».

«A noi sembra, inoltre – dice ancora il presidente – che la dichiarazione fatta dal Commissario Europeo alle Politiche regionali non collimi con l’indicazione proveniente dai dati Svimez, che sanciscono un incremento significativo dello sviluppo del settore agricolo calabrese. Generalizzare, parlando delle regioni del sud, è ingeneroso. La Calabria agricola funziona! Infine, riteniamo che quella che ad “occhi inesperti” appare una procedura farraginosa e lenta, sia in realtà, l’unica attualmente in grado di rispondere concretamente ed operativamente all’appello di Corina Cretu di “accelerare sull’attuazione della capacità amministrativa”».

«Alla luce di tutte queste considerazioni – conclude Scalfaro –  codesta Federazione ritiene sempre più necessario ed indispensabile lo slittamento dei termini di scadenza dei bandi affinché finalmente quel processo di miglioramento qualitativo della progettazione, dematerializzazione, digitalizzazione, semplificazione delle procedure, accorciamento dei tempi burocratici,” venga attuato e si possa agire nella massima trasparenza possibile per essere celeri nella fase istruttoria e di definizione delle graduatorie».