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PRESERRE (CZ) – IMMIGRAZIONE, MSI FT: «ERA GIÀ TUTTO PREVISTO!»

Riceviamo e pubblichiamo:

         PRESERRE (CZ) – 6 GEBBRAIO 2018 –  “Era già tutto previsto!”, così cantava Cocciante in una struggente canzone degli anni ’80.

E questo era il copione già scritto di questa campagna elettorale dove una parte politica – che ha devastato il tessuto economico, politico, sociale e culturale italiano – cerca di arginare l’inevitabile tracollo usando i tradizionali sistemi del regime: la propaganda fasulla (oggi le chiamano fake news) e la criminalizzazione dell’avversario, in particolare delle forze autenticamente antisistema.

          Da ciò nascono i fatti di Macerata e, parallelamente, quelli di San Ferdinando. In ordine di tempo l’incendio scoppiato nella baraccopoli di San Ferdinando, rinata a nuova vita nonostante il trasferimento, coatto per almeno l’85/90% ed effettuato col massiccio intervento delle Forze dell’Ordine meno di un mese fà, dei vecchi “abitanti” alla adiacente tendopoli, con l’intento di bonificare l’area in cui “alloggiavano” migliaia di clandestini.

Un’area, invece, subito rioccupata da altri clandestini e teatro, nella scorsa settimana, di un incendio passato per figlio del degrado strutturale in cui versa la baraccopoli e che invece alcune testimonianze degli stessi occupanti descrivono come figlio di un ben più grave, o almeno ben più difficile da sconfiggere, degrado culturale.

Pare infatti che la baracca dove ha trovato la morte la giovane nigeriana sia stata incendiata da abitanti della baraccopoli che per punirla del rifiuto di assoggettarsi a prestazioni sessuali o, comunque, di rifiutare la “protezione” di detti soggetti. Ed in questo ambito restano ancora da accertare i motivi dell’aggressione alla troupe di La7 avvenuta nei giorni scorsi all’interno della ricostruenda baraccopoli.

          Passando invece a quanto accaduto a Macerata, nell’esprimere il nostro umano cordoglio alla famiglia di Pamela, giovane vittima del degrado che ormai avvolge le nostre Città e così barbaramente oltraggiata nelle mortali spoglie, e nella ferma condanna del gesto di un povero disadattato, come tanti ne troviamo in giro, vorremmo che chi è causa prima della nascita nella sua mente del disagio e della rabbia che lo ha portato a comportarsi in questo modo si fermi a riflettere – e ci riferiamo ai tanti buonisti che, con la scusa dell’accoglienza, hanno  ridotto le strade d’Italia in una immensa Corte dei Miracoli.

Tali “benpensanti” che nulla hanno voluto fare per incidere in maniera decisiva e corretta sulle cause che provocano lo sradicamento, l’epocale esodo ed i viaggi della disperazione di centinaia di migliaia di persone ogni anno dalla propria Terra.

Un esodo che, nella quasi generalità dei casi, porta a rimanere vittime di malavitosi di ogni risma (trafficanti di carne umana, mafia della droga e della prostituzione, imprenditori senza scrupoli, racket dell’accattonaggio e chi più ne ha più ne metta) e che suscita nella generalità dei cittadini dei paesi “invasi” sentimenti di rabbia, impotenza, insicurezza che, giammai giustificabili, portano poi al desiderio di rivalsa se non addirittura di “vendetta”, ed il tutto è pienamente nell’indole degli umani.                                                                                                                        

          Ed allora è facile che persone psicologicamente più deboli, ma non perché siano “posizionati” politicamente in un certo contesto ideologico ma perché “tarate” mentalmente, possano lasciarsi trascinare da questi sentimenti e suggestioni.

          Tutto quanto sopra atteso la Segreteria Regionale del MSI-Fiamma Tricolore, nel condannare il raid di Macerata, condanna con altrettanta fermezza i veri responsabili, considerandoli “mandanti”, di quanto accaduto e cioè una classe politica di potere imbelle ed impotente che, negli anni, non è riuscita a fermare questo esodo – mettendo in campo adeguate misure di sostegno politico, socio-economico e, perché no, militare alle popolazioni interessate –  questa vera e propria invasione – quindi non parliamo di “flussi migratori” controllati né di normale routine – che ha eroso gravemente il tessuto socio-economico italiano e sollevato negli italiani, anche di buona volontà, sentimenti ed istinti che normalmente non ci appartengono».    

Segreteria  Regionale Movimento Sociale Italiano-Fiamma Tricolore