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PRESERRE (CZ) – FABRIZIO CATALANO, SCOMPARSO, DIVENTA “UN COMPAGNO DI VIAGGIO”

Seconda edizione del premio letterario nazionale “Caro Fabrizio, ti racconto  …”. Per non dimenticare e  per non far scomparire Fabrizio oltre dagli occhi anche da cuore… 

di Franco POLITO

 PRESERRE (CZ) – 15 GENNAIO 2016 –  Vista la numerosa partecipazione,  l’amore,  il sostegno che sono riuscite a trasmettere le opere pervenute nella  scorsa edizione e il grande desiderio degli autori  di raccontarsi e raccontare di Fabrizio,  è partita la seconda edizione del concorso “Caro Fabrizio, ti racconto di un viaggio”, Nei prossimi giorni Caterina Migliazza Catalano,  madre di Fabrizio, originaria di Girifalco, nel Catanzarese,  e presidente  dell’associazione “Cercando Fabrizio e …”, incontrerà gli studenti di alcune Istituti e licei  che hanno aderito all’iniziativa.  

Fabrizio Catalano, di Collegno, aveva diciannove anni al momento della sua scomparsa. Se ne sono perse le tracce il 21 luglio 2005 ad Assisi dove frequentava il secondo anno di musicoterapia. Fabrizio ha abbandonato i suoi effetti personali: la sua sacca e la sua chitarra sono stati rinvenuti in luoghi e tempi diversi, sul sentiero francescano della pace Assisi-Gubbio. Da allora mamma Caterina, papà Ezio e il fratello Alessio hanno cercato. Cercano e cercheranno. Tante le iniziative per farlo tornare. Per non dimenticare. Al fondo una certezza: Fabrizio è vivo.  

Il concorso si snoda in due Sezioni. I partecipanti alla Sezione A, “Caro Fabrizio, ti racconto di un viaggio”, dovranno scrivere il  racconto di un viaggio che si immagina compiuto insieme a Fabrizio o il  racconto di un viaggio compiuto da soli o con altri, che si immagina rivolto a Fabrizio. Quelli della Sezione B, invece, “Fabrizio inizia ed io concludo, dovranno concludere il racconto già iniziato da Fabrizio all’età di 16 anni.

Un viaggio iniziato insieme a tre amici che non si è mai concluso, si è interrotto, come è sospesa la sua vita. Chi si sentisse particolarmente ispirato e vicino alla sensibilità di Fabrizio può partecipare al concorso, dando  una fine al suo racconto. Sarebbe un modo per “scrivere con lui”, un regalo prezioso per i suoi familiari e per Fabrizio, che troverebbe al suo ritorno molte sfumature di quel viaggio iniziato…

I lavori devono essere consegnati entro il 31 marzo 2016 e saranno valutati da una giuria formata da scrittori, giornalisti, esperti in editoria ed esponenti di associazioni culturali. La proclamazione dei vincitori è prevista per il 21 luglio 2016 per ricordare il giorno della scomparsa di Fabrizio. La premiazione avverrà intorno alla fine di novembre 2016 in occasione del suo 31esimo compleanno.

L’Associazione  “Cercando Fabrizio e…” si propone di continuare le ricerche di Fabrizio Catalano, e di mille altri Fabrizii. L’associazione  vuole sostenere e dare voce ai familiari degli scomparsi (in Italia oltre 31.000!), per contrastare l’oblio e l’indifferenza,per informare e sensibilizzare l’opinione pubblica e le Istituzioni, al fine di ottenere collaborazione, sostegno, strumenti normativie operativi adeguati.

Il Regolamento completo del concorso è disponibile sul sito www.fabriziocatalano.it [1] 

DAL RACCONTO DI FABRIZIO – […]L’attracco fu lento e noioso, sembrava che quel trabiccolo avesse cessato di vivere. L’ansia che quel lungo viaggio aveva suscitato in noi stava per scaricarsi e ci rendeva impazienti e nervosi. Raccogliemmo in fretta le nostre cose e ci appostammo sulla via dell’uscita, pronti a scattare verso una nuova terra, ignota e sconosciuta, ricca del suo antico fascino. Un non so che di misterioso avvolgeva la Grecia e ci rendeva vittime della sua influenza e forza antica.

Perlustrammo i dintorni del porto, tutti i colori e i costumi del mondo racchiusi in quel piccolo antro della terra. Ogni singolo punto nodale è simbolo di un’ unione che viene dal piacere del cambiare, spostarsi, vedere con i propri occhi che complesso di perfezione sia la sfera che calpestiamo ogni giorno. L’abitudine e la routine ci rendono ciechi di fronte ai piccoli particolari che danno il valore meritato alle nostre vite. Siamo uomini limitati e prevedibili. […]