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PRESERRE (CZ) – DALLA CALABRIA ALLA BASILICATA PER CELEBRARE IL BEATO LENTINI

Monsignor Antonio Cantisani e don Roberto Corapi hanno preso parte a Luria ai festeggiamenti in onore del Santo lucano

di Franco POLITO

PRESERRE (CZ) – 27 FEBBRAIO 2016 –  Come da previsioni. O forse meglio. Calabria e Basilicata hanno rafforzato  il “ponte d’amore spirituale” che da qualche anno le collega in nome del Beato Domenico Lentini.

A fare da collante, un luogo, Lauria in provincia di Potenza, terra benedetta da Dio, e una ricorrenza, la festa per Beato Lentini, prete secondo il cuore di Dio.

Anche quest’anno la Calabria ha detto “presente” con il vescovo emerito Monsignor Antonio Cantisani, dell’Arcidiocesi di Catanzaro – Squillace, e don Roberto Corapi, parroco di Stalettì, nel catanzarese.

Monsignor Cantisani a Lauria è di casa. Là è nato. Là si è appassionato alla figura del Lentini. Il suo amore per il Santo ha prodotto la pubblicazione di diversi scritti. E che scritti. “Alla Cantisani” direbbero i cultori del suo verbo fatto di mimica ammaliante quanto il contenuto. Logico per lui ritrovarsi annualmente con il clero della diocesi di Tursi  – Lagonegro per celebrare il Beato.

Don Roberto assieme a monsignor D'Ercole

Don Roberto assieme a monsignor D’Ercole

Da un po’ di tempo lo accompagna don Roberto Corapi, sacerdote molto attivo con la sua idea della “chiesa in uscita”. Teologo, per tutti “don Smile”, don Roberto ha sempre nutrito un amore particolare per il Beato Domenico tanto da sviscerare un libro sul “Lentini Evangelizzatore”. Non solo, proprio su Lentini verte la tesi che il giovane parroco ha discusso a Roma presso la Pontificia Università Lateranense quando ha conseguito il Dottorato in Sacra Teologia Pastorale.

L’Eucaristia quest’anno, stante la “vacanza” della sede vescovile di Tursi  – Lagonegro.  è stata celebrata da  monsignor Giovanni D’Ercole, vescovo di Ascoli Piceno. A salutarlo ci ha pensato il parroco della parrocchia di San Nicola Vescovo, dove vengono custodite le reliquie del Beato Lentini, che ha espresso parole di ringraziamento insieme a monsignor Francesco Sirufo, attuale amministratore diocesano. Tante le presenze alla funzione: il presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella, il sindaco di Lauria  Gaetano Mitidieri, altri sindaci e amministratori locali, autorità militari e fedeli.

Nel corso della sua omelia  monsignor D’Ercole si è soffermato sulla figura del Beato, «Oggi  – ha detto il presule – il mondo ha bisogno non di parole ma di testimoni e il Lentini è l’esempio, di una vita spesa per gli altri, al servizio dei poveri. L’uomo oggi deve ritrovare Dio, l’uomo deve ritornare a Dio, in una società senza Dio».

Un grido di speranza il suo, che è riuscito ad entrare in tutti quei fedeli, un migliaio, accorsi da tutte le parti a testimonianza di una forte devozione, quella verso il Lentini, che ogni anno cresce sempre di più.

Basilicata  e Calabria hanno scritto una nuova “pagina” nel libro della loro “unione” Una “pagina” di alto spessore culturale, di profonda fede, espressione di un legame intenso  che il Beato Lentini rafforzerà sempre di più.

Un legame tra due regioni molto belle, due terre benedette da Dio.