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PRESERRE (CZ) – CONTROLLI ANTIBRACCONAGGIO NEL COSENTINO

Fermate e denunciate sette persone. Sequestrati fucili, munizioni e richiami acustici elettromagnetici

di REDAZIONE 

COSENZA  – 16 NOVEMBRE 2017 –  Un’importante operazione antibracconaggio della Polizia Provinciale di Cosenza, eseguita sotto il comando della Dirigente Avv. Antonella Gentile e con il coordinamento del Sostituto Commissario dott.ssa Antonella Pignataro, ha portato al fermo e alla denuncia di sette persone e al sequestro di fucili, munizioni e richiami acustici elettromagnetici.

Dall’apertura della stagione venatoria, gli agenti provinciali hanno effettuato numerosi servizi di monitoraggio del territorio al fine di individuare comportamenti illeciti volti all’abbattimento di specie protette e al posizionamento, da parte dei bracconieri, di eventuali richiami acustici a funzionamento meccanico o elettromagnetico vietati dalla normativa vigente.

Gli interventi sono stati eseguiti dal Nucleo Ittico-Venatorio nei Comuni di Cassano allo Ionio e Rossano Calabro; e dal Reparto operante presso il distaccamento di San Giovanni in Fiore, in agro di Celico.

Gli agenti del Nucleo Ittico-Venatorio hanno sorpreso in flagranza di reato 6 persone in  [1]quattro distinte e separate operazioni antibracconaggio portate a segno in località Marina di Sibari, Lattughelle e Sibari del Comune di Cassano allo Ionio. Sottoposti a sequestro penale, complessivamente, nove fucili da caccia e le relative munizioni; sette richiami acustici elettromagnetici; un telefono cellulare utilizzato come richiamo acustico; un accumulatore 12 volt; ventuno esemplari di avifauna abbattuta della specie Pispola, un codirosso, sette esemplari di fringuello, due verdoni, due fanelli e delle allodole

. Tutte le persone fermate sono state denunciate, a piede libero, alla competente Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Castrovillari per i reati descritti, mentre tutto il materiale sequestrato è stato posto a disposizione della stessa Autorità giudiziaria. Elevate anche sanzioni amministrative, per mancata annotazione sul tesserino regionale della selvaggina abbattuta e/o per mancata esibizione della ricevuta di versamento della tassa di concessione governativa.
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Il Reparto Operativo del distaccamento di San Giovanni in Fiore, invece, nella zona di Protezione Speciale denominata “Sila Grande”, in agro di Celico, ha contestato a un cacciatore l’abbattimento di una pispola, appartenente a specie particolarmente protetta. Anche in questo caso, la persona è stata denunciata a piede libero alla competente Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Cosenza; sequestrati un fucile da caccia, munizioni e il capo abbattuto ed elevata sanzione amministrativa per mancata annotazione sul tesserino venatorio della selvaggina cacciabile abbattuta (n. 5 allodole).

Soddisfazione è stata espressa dal Consigliere delegato all’Ambiente, Francesco Gervasi, che ha seguito tutte le operazioni: «questi risultati sono il frutto della grande attenzione del Presidente Iacucci e del sottoscritto nei confronti della tutela del territorio, dell’ambiente e della fauna in specie protetta. Un’attenzione che ha portato all’intensificazione dei controlli, grazie alla professionalità e all’impegno dei nostri agenti».