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PRESERRE (CZ) – CALABRIA, COLDIRETTI: «NEL 2016 CONSUMATI 77 MILA ETTARI DI TERRENO»

Molinaro: “Come se fossero spariti  i cinque capoluoghi di provincia. Le modifiche del 2015 alla legge urbanistica regionale sono solo affermazioni “politicamente corrette”

 di REDAZIONE

 PRESERRE (CZ) –  7 DICEMBRE 2017 – Nel 2016 la Calabria  ha sottratto all’agricoltura e al suolo naturale 77.096  ettari di terreno con una percentuale del 5.11%.

 Dati che confermano la  perdita di una risorsa fondamentale, il suolo, con le sue funzioni e i relativi servizi eco sistemici.  Lo rende noto Coldiretti Calabria  sulla base del rapporto 2017 sul consumo di suolo dell’Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra), sottolineando che nell’ultimo anno in Calabria è stato cementificato appunto il 5,11%  dei 1.522.200 ettari della superficie regionale, che pone seri interrogativi vista la conformazione del nostro territorio prevalentemente collinare e montuoso  e con poco spazio per l’attività agricola. 

 “E’ come se fossero sparite tutte e cinque le città capoluogo di provincia e anche di più – commenta Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – il consumo di suolo e la cementificazione – continua – riducono la capacità dell’assorbimento dell’acqua da parte dei terreni e aumentato il rischio di frane e alluvioni.

La conseguenza  di tutto ciò– continua  – è un aumento del rischio di alluvioni e un incremento della situazione franosa della nostra regione. “È un fenomeno sempre più preoccupante – commenta Molinaro – che va fermato velocemente. 

Basta quindi  sottrarre  terreno fertile all’agricoltura e lasciando in eredità suolo incolto, asfalto e capannoni abbandonati. La disponibilità di terra coltivata significa produzione agricola di qualità, sicurezza alimentare e ambientale per i cittadini nei confronti del degrado e del rischio idrogeologico. 

Il consumo di suolo ha  pesanti effetti dal punto di vista economico, occupazionale, ma anche ambientale. Le modifiche del 2015  alla Legge Regionale Urbanistica – sottolinea Molinaro –  pur avendo introdotto nella legge la cosiddetta opzione “consumo di suolo zero” questa rimane solo una affermazione “politicamente corretta” visto che, di fatto, è possibile continuare ad edificare sul suolo calabrese e questo lo confermano i dati del 2016.

 Il “consumo suolo zero”, non può restare un sogno perché siamo una regione agricola e tra le poche con una forte richiesta di suolo agricolo per avviare una impresa o potenziare e allargare una esistente.

I dati impongono che il Governo regionale  prima e il Consiglio Regionale dopo intervengano per adottare una norma che garantisca il consumo zero di suolo agricolo”.