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PONTE SULLO STRETTO, “POPOLO DELLA FAMIGLIA FIRENZE” SCRIVE A DRAGHI

Riceviamo e pubblichiamo lettera aperta al Presidente del Consiglio dei Ministri e, per conoscenza, ad altre importanti figure istituzionali:

PRESERRE (CZ) –  24 FEBBRAIO 2021 –  Signor Presidente,

 
abbiamo preso nota del fatto che, all’indomani della Sua nomina alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ella ha ricevuto, da più parti, pressanti inviti a inserire nel programma del Suo governo la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. Tali sollecitazioni provenivano da diverse figure istituzionali, a partire dai livelli locali delle Giunte regionali della Sicilia e della Calabria, per arrivare a quelli parlamentari nazionali. 
Da parte nostra, ci è capitato di interessarci da  tempo di questa tematica, e pertanto, come cittadini e contribuenti italiani, desideriamo porgere a Lei e alle figure istituzionali che ci leggono per conoscenza, e che in passato abbiamo più volte già interpellato in proposito – l’ultima in data 29 dicembre scorso [1] – alcune osservazioni.
 Dalla dettagliata lettera aperta al Presidente del Consiglio dei Ministriil cui testo integrale è allegato alla presente, emerge che:
  1. il ponte sullo Stretto appare un’infrastruttura potenzialmente molto pericolosa, a motivo della nota questione sismica, e comunque addirittura non materialmente costruibile;
  2. essendo il ponte non materialmente costruibile, non è nemmeno possibile stendere il relativo progetto esecutivo;
  3. il Project financing per il ponte è altamente improbabile;
  4. la richiesta di gratuità sui pedaggi per i residenti, fatta al MIT dalla Giunta Regionale della Calabria, è imbarazzante;
  5. nella visione infrastrutturale europea del Corridoio 5, il ponte sullo Stretto di Messina non compare nelle relative procedure;
  6. non risulta essere più a tema il collo di bottiglia dell’attraversamento dello Stretto;
  7. l'”Area integrata dello Stretto” non implica necessariamente il ponte;
  8. la Giunta Regionale della Calabria non ha voluto nemmeno attendere il responso della Commissione tecnica De Micheli, prima di esporsi per sollecitare la ripresa immediata dell’iter realizzativo del ponte, e in tal modo rischia di bypassare e delegittimare la Commissione medesima.
Il referente del Popolo della Famiglia per Firenze, Pier Luigi Tossani, ha scritto al Presidente Draghi:
ci par di capire che i soldi del Recovery Fund per l’Italia, dei quali molto si parla anche a proposito del loro impiego nel ponte, non siano tutti a fondo perduto [2], bensì consistano parzialmente in prestitiperdipiù condizionati [3]che dovranno quindi essere restituiti.
Questo non sarà facile per il nostro Paese, data anche la precarissima prospettiva economica indotta dall’emergenza sanitariae il rapporto costi/benefici fortemente negativo dell’opera in questione.
Sarebbe quindi altamente sconsigliabile investire anche solo una parte di quei capitali in un’impresa concettualmente improvvida, ancor prima che materialmente impossibile, come quella del ponte. Teniamo a evidenziare, circa i capitali del Recovery Fund, che ci pare politicamente irresponsabile, anche per la c.d. parte a fondo perduto, voler sprecare in questo modo quantità industriali di soldi, come se questi fossero di nessuno, creati magicamente dal nulla.
Non è così che usciremo dalla crisi, anzi, ci avviteremo in essa ancora di più. Se nessun altro lo fa, tocca a noi segnalare questo scandalo, che darebbe il colpo di grazia finanziario al nostro Paese, e alle famiglie e alle imprese che lo tengono insieme.
Prima di concludere, formulando le consuete proposte alternative a mega-infrastrutture costosissime per le famiglie italiane, invasive e di indimostrata utilità, Tossani dichiara:

“Infine, se è davvero quello in foto, lo scenario mega-invasivo che la Giunta Regionale della Calabria vuole per i cittadini da essa amministrati, e analogamente avviene per la Giunta Regionale siciliana, noi, rispettosamente, dissentiamo“.