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PETRIZZI (CZ) – BELTRAME: COME PRIMA, SE NON PEGGIO

Sollecitato da un volontario Unitalsi, capo della Protezione Civile calabrese Carlo Tansi si è reso conto delle condizioni in cui versa il fiume ostruito, come nel 2000, da un pericolosissimo “tappo vegetale”

Articolo e foto di Gianni ROMANO (Il Quotidiano del Sud)

PETRIZZI (CZ) – 12 SETTEMBRE 2016 –  Alla conclusione della giornata commemorativa della tragedia delle Giare, che causò tredici vittime, il capo della protezione civile della Regione Calabria Carlo Tansi, presente alla giornata di dolore, veniva incalzato da un volontario dell’Unitalsi residente a Petrizzi, quest’ultimo ricordava a Tansi che la tragedia delle Giare non aveva insegnato nulla, niente era cambiato nell’alveo dei fiumi ”come prima se non peggio”.

Alla domanda rivolta a Tansi se fosse venuto sul posto a Petrizzi il capo della protezione civile rispondeva,”andiamo subito dopo la manifestazione”.

E in agro di Petrizzi unitamente ai suoi collaboratori, ai componenti del comitato “0967”, ai volontari dell’Edelweiis, Tansi notava che effettivamente l’alveo del fiume Beltrame era completamente ostruito, più simile ad una foresta pluviale che all’alveo di un fiume,ostruito oggi come allora da materiali da risulta, vegetazione spontanea, tronchi d’albero, come potrebbe defluire il corso d’acqua in queste situazioni, allora nel 2000, una sorta di tappo” vegetale” creò uno sbarramento che all’improvviso ruppe gli argini creando quello che è noto a tutti. 

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Tansi e i suoi collaboratori, che sono stati accompagnati sul posto dai volontari dell’Edelweiss, non hanno potuto non notare la presenza di materiale di scarico, abbandonato sugli argini e sulle pareti vicine al fiume, quasi a trasformarlo in una mini discarica. I responsabili della Protezione Civile, dopo il breve sopralluogo, hanno assicurato che segnaleranno e vigileranno su questa situazione.

Anche il movimento territoriale “0967” ha accompagnato Carlo Tansi nel territorio di Petrizzi, e ha voluto a tal proposito, tramite i suoi rappresentanti, dichiarare che “dopo il sopralluogo nel punto dove 16 anni fa ci fu il famoso “tappo” che causò la tragedia de Le Giare, peggio che andar di notte, chiediamo alle autorità competenti di intervenire subito con la pulizia del canalone affinchè non si verifichi più quello che è già successo. Ringraziamo Carlo Tansi per la disponibilità dimostrata”.

Ma questa è solo una delle situazioni,tutti i fiumi sono alle prese con sedimenti vari e ostruiti per la maggior parte del loro corso,bisognerebbe da subito, prima che inizi la stagione invernale,pensare davvero e agire in tempi brevi sulla sicurezza di questi letti di fiume,asciutti in estate,e in piena,pericolosamente in piena, nel periodo invernale, la prevenzione costerebbe sicuramente meno dei possibili danni.