PARCO EOLICO TRA BORGIA E SQUILLACE, I SINDACI DICONO “NO”

Cristofaro, Muccari e Sacco: “Invitiamo le forze politiche, le associazioni, i consiglieri regionali ed i parlamentari calabresi ad associarsi alla nostra più vibrata protesta”

di Franco POLITO

PRESERRE (CZ) –  6 FEBBRAIO 2022 –  «Insieme diciamo “no” alla realizzazione di parchi eolici in assenza di un piano energetico regionale».

Lo hanno dichiarato i sindaci di Girifalco, Pietrantonio Cristofaro, di Borgia, Elisabeth Sacco e di Squillace, Pasquale Muccari, al termine dell’incontro di ieri pomeriggio in merito alla installazione sui territori amministrati di impianti a vento.

«In tutto – hanno aggiunto –   rappresentiamo una comunità di circa 20mila abitanti».

Ecco perché ribadiscono, «interpretando i sentimenti della quasi totalità dei nostri amministrati, affermiamo il nostro parere negativo alla realizzazione di parchi eolici», aggiungono.

I tre primi cittadini, infine, invitano «le forze politiche, le associazioni, i consiglieri regionali ed i parlamentari calabresi ad associarsi alla nostra più vibrata protesta».

Dal canto suo il consigliere comunale di minoranza Anna Maria Mungo, del gruppo “Squillace in Movimento, ha sottolineato di «registrare con soddisfazione l’iniziativa intrapresa dai tre sindaci culminata in una netta presa di posizione nei confronti dell’instaurando procedimento di realizzazione di un parco eolico sui territori di Squillace e Borgia».

Nei giorni scorsi, Mungo dopo aver preso atto dell’avvio del procedimento di apposizione del vincolo preordinato all’esproprio dei terreni nell’area compresa tra Squillace e Borgia in prossimità del parco archeologico di Scolacium, per la costruzione del parco eolico, aveva chiesto al sindaco e al presidente dell’assemblea Paolo Mercurio, la convocazione di un consiglio comunale aperto per discutere della questione

«L’obiettivo – conclude –  è che si possa assumere una formale determinazione a firma di tutti i consiglieri comunali di Squillace e concordare ogni possibile iniziativa per bloccare l’iter amministrativo in atto».