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OGGI E DOMANI INCONTRI D’AUTORE UBIK

Appuntamenti con Antonello Caporale, Pietrangelo Buttafuoco ed Eliana Iorfida

di Gianni ROMANO 

CATANZARO –  12 LUGLIO 2018  –  La libreria Ubik, per il ciclo “Incontri d’Autore”, presenta gli appuntamenti della settimana.

Oggi, giovedì 12 Luglio,  ore 19:00, Antonello Caporale e Pietrangelo Buttafuoco  presentano: Matteo Salvini. Il ministro della paura, Edizioni Paperfirst

 Invasione. Schifo. Felpa. Sovranità. Terrorismo. Ruspa. Pulizia. Schiavismo. Da qualunque parola si parta si arriva sempre a lui: a Matteo Salvini, il neo ministro dell’Interno e vicepresidente del Consiglio del governo Conte. Il politico più social, che ha saputo ripulire l’immagine di un partito consumato dagli scandali, la Lega, e capovolgere il suo mondo senza farsene accorgere.

All’inizio se la prendeva con i napoletani, poi con i Rom e infine con gli immigrati: ora “vengono prima gli italiani”, non i padani. Prima il problema del Paese era la Calabria e il sud nullafacente ora sono da un lato gli spacciatori dall’altro i burocrati di Bruxelles. Come racconta Caporale, Salvini ha cambiato la forma ma non la sostanza: il filo della narrazione vincente è sempre la paura.

La paura dell’altro, di chi ci invade, di chi attenta alla nostra sicurezza, di chi ci spoglia dei nostri averi o della nostra fede e infine della nostra stessa identità. Prefazione di Tomaso Montanari.

Domani, venerdì 13 Luglio, ore 19:00, Eliana Iorfida presenta: Antar, Vertigo editore.

Antar è un giovane italo-siriano la cui personalità vacilla tra culture che lo attraggono e lo respingono a seconda degli eventi, spesso drammatici, che scandiscono il suo percorso. Porta il nome di un celebre poeta-guerriero di epoca preislamica, Antara Ibn Shaddad, una sorta di Ulisse del mondo arabo nel cui destino si identifica in modo speculare.

Siriano in Italia e italiano in Siria, vive un perenne cortocircuito di identità, che si traduce in un vero e proprio “viaggio di ritorno”, una discesa agli inferi in una Siria ormai smembrata, nei cui frammenti si scompone la sua stessa storia familiare, intrecciandosi a quella di personaggi forti come padre Paolo Dall’Oglio.

Una storia che attinge alla complessità di questo momento storico, dove l’io narrante diventa la lente attraverso cui è amplificata l’immagine del disastro siriano e la dimensione sospesa di chi è ponte inconsapevole tra culture.