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NUOVI APPROVIGGIONAMENTI IDRICI A PALERMITI, LA SOLUZIONE È IL VECCHIO ACQUEDOTTO

Amministrazione comunale ha trovato in località Ortica vecchia sorgente che 40 anni fa alimentava la comunità. L’idea è di recuperarla per risolvere la carenza d’acqua in determinati periodi dell’anno

di Salvatore TAVERNITI (Gazzetta del Sud)

PALERMITI (CZ) – 7 MAGGIO 2020 –  Per arginare il problema della mancanza di acqua potabile, gli amministratori comunali di Palermiti si danno alla ricerca di sorgenti d’acqua.

Il sindaco Roberto Giorla, accompagnato dal vice Giandomenico Aloisi e dagli altri amministratori locali, si è recato in località Ortica, nella zona montana della cittadina delle Preserre, per ricercare una vecchia sorgente d’acqua potabile che una quarantina di anni fa alimentava l’acquedotto della comunità.

«Non abbiamo trovato documenti in merito – afferma Giorla – ma ci siamo affidati alla memoria storica dei palermitesi.

Così, in località Ortica, a 800 metri d’altezza, abbiamo ritrovato la vecchia struttura e le vasche di raccolta in una condizione di assoluto abbandono». Grazie all’ausilio di due operai si è proceduto alla pulizia dell’area, ricoperta di rovi e sterpaglie.

L’intenzione è di riuscire a ritrovare la vecchia tubazione e individuare le sorgenti, che in seguito saranno captate, con lo scopo di realizzare un nuovo impianto acquedottistico.

«Dopo che quell’acquedotto venne dismesso – sottolinea il sindaco – gli amministratori dell’epoca decisero di puntare sui pozzi artesiani in un’altra zona del territorio. Solo che questi orami si stanno esaurendo e occorre ricercare altre soluzioni per l’approvvigionamento idrico comunale».

In alcuni periodi dell’anno, a Palermiti si presenta il problema dell’erogazione dell’acqua potabile, dovuto non solo ai guasti fisiologici subiti dagli impianti, ma anche al prosciugamento di pozzi conseguente all’esaurimento delle falde acquifere.

Ironia della sorte, il territorio comunale è molto ricco di risorse idriche, per cui l’amministrazione locale è intenzionata a risolvere il problema dell’acqua recuperando il vecchio acquedotto e soprattutto captando la vecchia sorgente in montagna.

«I prossimi impegni – conclude Giorla – sono rivolti proprio a questo obiettivo e abbiamo deciso di avviarli in una giornata simbolo come il primo maggio».