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NUBIFRAGIO NEL CROTONESE, COLDIRETTI: «DOPO LA GRANDE PAURA IL BILANCIO DEI DANNI SARÀ PESANTE»

I comuni di Strongoli, Rocca di Neto, Crotone e Isola di Capo Rizzuto sono quelli che, dai primi sopralluoghi, risultano maggiormente colpiti

di REDAZIONE 

PRESERRE (CZ) –  22 NOVEMBRE 2020 –  II violento nubifragio che ha investito il crotonese e la fascia jonica del cosentino è il risultato dei cambiamenti climatici e dell’enorme energia termica accumulata nell’atmosfera in un anno in cui la temperatura è stata finora superiore alla media degli ultimi anni.

“La tregua concessa nella notte a Crotone – dichiara il direttore di Coldiretti Calabria Francesco Cosentini – da stamattina fa emergere in tutta la sua drammaticità le ferite sul territorio. Smottamenti ovunque nelle zone collinari., campi allagati, viabilità poderale bloccata e l’impossibilità di  raggiungere quasi dappertutto i campi e comunque le zone rurali.

I comuni di Strongoli, Rocca di Neto, Crotone e Isola di Capo Rizzuto sono quelli che, dai primi sopralluoghi, risultano maggiormente colpiti.

Anche nella zona di Corigliano – Rossano in provincia di Cosenza le piogge torrenziali hanno causato  smottamenti, in particolare a Paludi, dove l’amministrazione con l’aiuto di mezzi di aziende agricole hanno ripristinato la viabilità.

Sia il Consorzio di Bonifica di Crotone che quello di Trebisacce da subito insieme alla Protezione Civile , sono intervenuti con propri uomini e mezzi  sulle foci dei fiumi e allo sblocco dei canali in modo da garantire il  deflusso delle acque.

Ancora  – aggiunge Cosentini – non è possibile fare una prima stima dei danni ma certamente il bilancio sarà pesante perché le colture orticole invernali, in particolare i circa 800 ettari di  finocchi nell’area del crotonese , sono ormai compromesse e anche l’olivicoltura ha subito a causa della violenza dell’evento la cascola delle olive e quindi la perdita del prodotto e anche le semine sono pregiudicate.

Certamente la prima priorità è quella di mettere in sicurezza le persone e salvaguardare le vite umane ma non vi è dubbio che, come riferiscono i nostri uffici, in costante contatto con i dirigenti  Coldiretti  dei comuni interessati le perdite nel presente e nel futuro saranno notevoli, cosi come i danni alle strutture e infrastrutture agricole.

Accogliamo con soddisfazione la pronta  risposta della Giunta Regionale che già domani chiederà al governo la dichiarazione dello Stato di Emergenza e quindi di fatto avvierà, come avevamo chiesto, la dichiarazione dello stato di calamità”.

Questa elevata  frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo,  – ricorda Coldiretti – ha comportato a livello nazionale per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti.