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MONTEPAONE, UN DIACONO CHE ERA PIÙ DI UN DIACONO

Dedicata a don Piero Lo Guzzo la casa canonica della parrocchia di San Giovanni Battista

Articolo e foto di Gianni ROMANO

MONTEPAONE (CZ) –  4 NOVEMBRE 2019 –  Tutta la comunità di Montepaone si stringe attorno alla chiesa per la dedicazione della casa canonica a don Piero Lo Guzzo diacono permanente, presente allo scopo il vescovo emerito di Catanzaro Squillace S.E. Antonio Cantisani, il parroco don Bernardo Marascio e don Pietro Pulitanò, l’amministrazione comunale con il sindaco Mario Migliarese e l’assessore Assunta Fiorentino, gruppi di preghiera e di volontariato.

Don Piero è stato l’ultimo diacono nominato da Cantisani e lo ha fatto principalmente per il suo  essere catechista. Sono tanti coloro che a Montepaone Lido ricordano l’amore e la passione con cui Piero Lo Guzzo esercitava il suo mandato di Diacono Permanente al fianco dell’instancabile Parroco Don Bernardo Marascio.

Una comunità parrocchiale sempre in fermento, piena di risorse ed energie, e pronta a testimoniare con la fede e con l’impegno la missione della Chiesa.

Nel mosaico della Parrocchia di San Giovanni Battista di Montepaone Lido, Piero Lo Guzzo era un tassello importante. Ora è in cielo ed a lui, a perenne ricordo della missione compiuta, è stato deciso di dedicare la Casa Canonica.

“Il Parroco Don Bernardo Marascio e la Comunità tutta – si leggeva nell’invito rivolto alla cittadinanza – annunciano la dedicazione della Casa Canonica al Diacono Permanente Don Piero Lo Guzzo, La solenne Celebrazione eucaristica e la Liturgia di dedicazione saranno presiedute da S.E. Mons. Antonio Cantisani Arcivescovo Emerito dell’Arcidiocesi Metropolitana di Catanzaro Squillace”.

Nell’invito appare una foto sull’altare di Piero Lo Guzzo con accanto la seguente citazione che ben riassume i sentimenti carichi di fede, umanità e generosità che hanno contraddistinto il cammino in terra del compianto Diacono: “Accumula tesori in cielo chi dà a Cristo. Dà a Cristo chi largisce al povero: “Ciò che avete fatto a uno di questi più piccoli, l’avete fatto a me”.