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MONTEPAONE, L’EMERGENZA CINGHIALI DIVENTA SANITARIA (CON VIDEO)


Rilevati casi di tubercolosi. Incontro tra enti e cacciatori

Articolo, foto e video di Gianni ROMANO

MONTEPAONE (CZ) –  21 OTTOBRE 2018 – Una grave problematica si aggiunge al problema dei cinghiali, non bastava la loro grande ed invadente  presenza tra i raccolti, ma ora anche nei centri abitati.

Ora il problema diventa sanitario,difatti sono stati trovati dopo analisi molte carcasse di cinghiale affetto da tubercolosi,grave anche per l’uomo in caso di consumo.

Di questa grave problematica si è discusso in una affollata riunione presso la sala consiliare di Montepaone,in questa sede organizzata dal coordinatore Vincenzo Chiefari si è discusso dell’attività venatoria,presenti numerose amministrazioni comunali,gruppi di cacciatori,i responsabili della Regione Calabria e delle maggiori associazioni venatorie.   

 I sindaci presenti hanno esternato ai responsabili della Regione Calabria la loro difficoltà oggettiva  per smaltire le carcasse dei cinghiali,”con quali risorse,con quali mezzi,dicevano gli amministratori ma soprattutto dove  e in quali sedi?” E difatti il problema di uno è il problema di tutti,i sindaci sono lasciati soli  per risolvere problematiche anche complesse, non è semplice solo interrare le carcasse, bisogna stare attenti che non ci siano nelle vicinanze falde acquifere, ma anche questi controlli i cacciatori dove dovrebbero farli? In montagna?

Non abbiamo dicevano i sindaci dei macelli comprensoriali,con locali dedicati a questi dedicato ruolo,ci vogliono ambienti piastrellati,celle frigorifere e vasche di scolo, in pratica la Regione Calabria dovrebbe individuare tre macroaree dove creare  questi siti, ma subito, dicevano i presenti, senza attendere ancora oltre.

Notevoli gli interventi dei presenti,dal responsabile della federcaccia regionale, al presidente dell’ambito ATC CZ 2, anche Massimo Rotiroti assessore all’agricoltura del comune di Cardinale ha dichiarato,” Chiedo il censimento dei cinghiali, la caccia aperta tutto l’anno e poi che la regione si prenda a carico tutte le carcasse per contrastare la tbc, sia per prevenire una pandemia di tubercolosi sia per salvaguardare gli agricoltori del luogo sopratutto i coricoltori di Cardinale e di  Torre di Ruggiero”.

Non si può attendere ancora il problema è sanitario e non va certo sottovalutato,la tubercolosi è una malattia seria e pericolosa come è pericoloso un cinghiale infetto,ma con l’avvio della caccia al cinghiale legata alla stagione venatoria, bisogna intensificare l’attività di prevenzione e di controllo sottoponendo a visita sanitaria gli animali abbattuti e portati dai cacciatori in uno dei punti di igiene prima della commercializzazione e/o consumo  delle carni.

La carne di cinghiale può essere portatrice di pericolose insidie sanitarie di natura infettiva, parassitaria, fisica, individuabili solo con un’attenta e rigorosa visita sanitaria da parte  degli ispettori veterinari all’uopo deputati. Un prelievo di carne viene inoltrato all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale per successive indagini finalizzate alla ricerca di un pericoloso parassita, la trichinella.

E’ di fondamentale importanza, pertanto, che tutti i cinghiali cacciati, prima di essere destinati all’alimentazione umana, siano sottoposti ai previsti controlli da parte dell’ ispettore sanitario impegnato in questa attività di controllo presso uno dei punti di igiene dislocati nel territorio dell’ASP.  

Da parte dei soggetti interessati, Regione e ASP  si attendono in tempi brevi risposte alle tante domande poste dai presenti. 

 

 

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