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MONTEPAONE (CCZ) – DOPO SENTENZA TAR IL BILANCIO TORNA IN AULA

Dopo accoglimento ricorso dell’opposizione che lamentava vizi a delibera, sindaco e maggioranza decidono per riapprovazione

Articolo di Gianni ROMANO (Il Quotidiano del Sud) 

MONTEPAONE (CZ)-  28 LUGLIO 2017 –  Come è ormai noto nei giorni scorso il Tar di Catanzaro, ha accolto un ricorso presentato dal gruppo di minoranza “Impegno e Solidarietà”, annullando la delibera di approvazione del bilancio previsionale 2017/2019.

I consiglieri di opposizione avevano sollevato diverse censure all’operato del consiglio, a partire dalla modalità di convocazione dello stesso, dei tempi concessi per lo studio del bilancio e infine in merito alla mancata allegazione di un documento denominato “piano degli indicatori e dei risultati attesi di bilancio”.

Trattasi di documento alla sua prima applicazione, non prodotto dalla stragrande maggioranza dei comuni italiani. Tuttavia il Tar di Catanzaro ha ritenuto fondato il ricorso solo con riferimento a questo ultimo punto, compensando le spese di giudizio.

Pur non condividendo la decisione assunta dai giudici amministrativi e ritenendo sussistenti validi e fondati motivi di ricorso al Consiglio di Stato, il Sindaco Migliarese e la sua maggioranza hanno deciso di adeguarsi spontaneamente alla pronuncia giudiziaria procedendo alla riapprovazione della delibera formalmente viziata.

Il senso di responsabilità verso la comunità e la volontà di non far perdere ai cittadini ulteriore tempo e denaro spinge la maggioranza a non avviare l’ulteriore grado di giudizio ma non si intende rinunciare ad alcune considerazioni su quanto accaduto. Nel doveroso rispetto delle Istituzioni preposte il bilancio tornerà in aula.

“A nostro avviso, dice il sindaco Migliarese, sul bilancio di previsione il gruppo di minoranza ha scelto una linea meramente ostruzionistica. Il copione studiato ad arte e seguito nel consiglio del 30 marzo scorso aveva fatto capire sin da subito che l’obiettivo perseguito dall’opposizione era quello di abbandonare la via del confronto politico per scegliere la strada delle aule dei Tribunali.”

Ancora una volta, continua Migliarese, i Consiglieri di opposizione hanno dimostrato di preferire una linea basata su cavilli e formalità rispetto ai contenuti. Restiamo convinti che la battaglia politica debba essere combattuta, anche duramente, su un piano diverso. A distanza di due anni l’opposizione non ha ancora proposto un progetto politico alternativo su cui costruire l’offerta da presentare agli elettori.

Troppo spesso si ha avuto l’impressione che il reale intento del gruppo “impegno e solidarietà” sia quello di ritardare, impedire e ostacolare l’azione politica della maggioranza, con ogni mezzo, optando spesso per denunce, esposti, ricorsi e così via. Una proposta alternativa non si può ridurre ad un’azione di mero controllo e interdizione delle scelte altrui. E’ troppo facile salire in cattedra per spiegare come si devono fare le cose senza mai sforzarsi di proporre valide alternative.”

Nè è sufficiente limitarsi a segnalare ciò che non funziona senza dire come ci si comporterebbe nell’ipotesi in cui si fosse chiamati ad amministrare. In ogni caso si tratta di scelte dell’opposizione sulle quali, politicamente, sarà giudicata dagli elettori. Vi è però che il reale intento perseguito dai consiglieri con il proprio ricorso è stato reso noto solo in questi ultimi giorni.

Non si è trattato, conclude Migliarese, di difendere prerogative proprie e ancor meno diritti della collettività. Impegno e solidarietà si proponeva di sovvertire la volontà popolare per via giudiziaria”.