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MONTAURO (CZ) – DA 25 ANNI I FAMILIARI DI PASQUALE AGRESTA CHIEDONO VERITÀ E GIUSTIZIA

Benzinaio vittima di una rapina nel 1992

Articolo e foto di Gianni ROMANO (Il Quotidiano del Sud)

MONTAURO (CZ) – 21 MARZO 2017 –  I familiari, chiedono da anni che sia fatta piena luce sull’omicidio di Pasquale Agresta , un ritardo lungo 25 anni dopo la brutale rapina che lo  uccise,  presso il suo distributore di carburanti”Monteschell” lungo la statale 106 jonica nel comune di Montauro.

La sua famiglia, la moglie Marianna, i figli Antonio e Giuseppe chiedono da anni la verità sulla rapina che costò la vita a Pasquale, e il figlio Antonio affida sui social tutto il suo disappunto, ”anche se sono contrario a scrivere sui social,di fatti personali,volevo comunque dire la mia,dice Antonio,in questi giorni,sento parlare del caso del commerciante che ha ucciso un rapinatore  nel nord Italia, opinionisti, politici e gente comune e alcuni di loro sembra che, vogliano santificare il rapinatore come se si sia trovato al momento sbagliato nel posto sbagliato”.

“Quindi, continua, Antonio,vorrei chiedere, visto che è appena passata la festa del papà,dove sono stati in questi lunghi anni,i politici,le forze dell’ordine e gli inquirenti,visto che non solo non hanno trovato i colpevoli ma, io non ho mai visto nessuno di queste persone,sembrerà forse una provocazione conclude Antonio, ma avrei voluto meglio un padre in carcere che un padre dentro una bara.

”Era una calda sera di Agosto,le ore venti del sedici agosto del 1992,una calda estate calabrese,Montauro piena come sempre di turisti e di residenti, Pasquale come faceva da anni si apprestava a chiudere il suo distributore di carburanti che gestiva con l’aiuto della  sua bella famiglia,ma intorno alle ore venti,tre persone con il volto travisato e armi alla mano, chiedevano al gestore di consegnare l’incasso, che era circa di due milioni, Pasquale a quel punto , anche per tutelare la sua famiglia presente, metteva la mano  sotto la camicia dove era presente la sua pistola P 38, questo secondo una prima ricostruzione dell’epoca,ma un rapinatore sparò uccidendolo cinque colpi di calibro 7e 65,mentre il figlio Francesco intervenuto in difesa del padre era stato brutalmente ferito.

Attimi concitati,Pasquale Agresta moriva a soli 49 anni davanti alla sua famiglia,i rapinatori fuggivano su una autovettura rubata dove ad attenderli era presente un complice,un fuga folle verso Catanzaro,ma la loro autovettura finiva la fuga contro una Opel Corsa ferendo il conducente, i rapinatori forse cambiavano autovettura,da quel momento si perdevano le tracce dei rapinatori in fuga,da 25 anni nonostante indagini serrate non si è fatta ancora luce e dato quelle risposte,che una famiglia dedita al lavoro aspetta,in una terra come la Calabria dove la parola lavoro diventa merce rara.