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MONGIANA (VV) – “A’NDRANGHETA” NEL LIBRO DEL LUOGOTENENTE COSIMO SFRAMELI

“Libro verità”: è un viaggio a ritroso tra processi, sentenze, personaggi, testimonianze, racconti di lotta alla criminalità organizzata calabrese

 di REDAZIONE

MONGIANA (VV) – 24 OTOBRE 2016 – Il Museo Fabbrica d’Armi delle Reali ferriere borboniche di Mongiana ha ospitato la presentazione del libro “a’Ndrangheta: evoluzione e forme di contrasto” (Falzea Editore).

 Al tavolo dei relatori l’autore,  il luogotenente Cosimo Sframeli, comandante della stazione carabinieri di Vibo Valentia, introdotto dagli interventi del giornalista Francesco Pungitore, del presidente della Pro Loco di Mongiana, Francesco Aloi, del sindaco di Mongiana, Bruno Iorfida, della professoressa Concetta Silvia Patrizia Marzano, presidente dell’associazione “L’isola che non c’è”, del commissario capo del corpo forestale dello Stato, nonché vittima dell’anonima sequestri, Rocco Lupini, dell’editore Paolo Falzea.

“a’Ndrangheta”, scritto da Sframeli a quattro mani col maresciallo Francesca Parisi, è stato definito, a giusta ragione, un “libro verità”. Su quale argomento ce lo dice il titolo stesso: è un viaggio a ritroso tra processi, sentenze, personaggi, testimonianze, racconti di lotta alla criminalità organizzata calabrese. Colpisce, sicuramente, il senso di “solitudine” di quei servitori dello Stato che diedero, per primi, vita a questa dolorosa e cruenta battaglia in prima linea. Ma in questo libro c’è anche tanta speranza, c’è l’insegnamento: per poter contrastare efficacemente la mafia bisogna comprenderla nel profondo, senza retorica né pregiudizi.

 Ed ecco che risulta molto utile, in questa direzione, leggere le storie, ad esempio, di tre boss storici: Domenico Tripodo (don Mico), Antonio Macrì e Giuseppe Nirta. O il racconto del pentitismo, con Giuseppe Scriva e Francesco Strangio. Ma anche episodi come il convegno “Mafia, Stato e Società” dell’aprile 1976, l’introduzione dell’art. 416 bis, il cosiddetto summit di Montalto, il processo dei sessanta, la stagione dei sequestri di persona, la colonizzazione del Nord Italia, i simboli, i numeri e i luoghi della ‘Ndrangheta, il rituale di Taurianova.

Particolarmente commovente il ricordo di Carmine Tripodi, sottufficiale dell’Arma assassinato dai clan di San Luca ad un mese dalle nozze, ricordato con un video proiettato in sala alla presenza della sua ex promessa sposa, accolta e salutata dagli applausi del MuFar di Mongiana.