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LE CASSE COMUNALI PIANGONO, A SQUILLACE SI PROFILA UN ALTRO DISSESTO (AGGIORNATO)

Muccari: “Sulle principali opere pubbliche realizzate si prospetta un’esposizione debitoria grave” – AGGIORNAMENTO DELLE ORE 21: 25

di Salvatore TAVERNITI (Gazzetta del Sud)

SQUILLACE (CZ) –  24 NOVEMBRE 2019 –  Il Comune di Squillace rischia il secondo dissesto.

A lanciare l’allarme è il sindaco Pasquale Muccari, che ieri ha convocato una riunione in municipio, presenti il vicesindaco Stefano Carabetta, che è anche assessore al contenzioso, l’istruttore dell’ufficio tecnico Antonio Macaluso e il legale Massimo Pultrone che sta curando alcune controversie per conto del comune.

Il rischio è legato all’emersione di nuovi debiti avvenuta negli ultimi mesi. Una situazione simile a quella che si verificò nel settembre del 2014, quando, a pochi mesi dall’insediamento della nuova amministrazione, guidata dallo stesso Muccari, il consiglio approvò il dissesto finanziario in quanto l’ente non era più in grado di assolvere alle ordinarie funzioni ed ai servizi definiti indispensabili e nei confronti dell’ente esistevano crediti di terzi ai quali non si riusciva a far fronte con il mezzo ordinario del riequilibrio di bilancio, né con lo strumento straordinario del debito fuori bilancio.

Era emerso, in pratica, uno stato di deficitarietà finanziaria dell’ente, che, per l’assoluta mancanza di idonee risorse finanziarie a farvi fronte, aveva comportato uno squilibrio tale da non poter predisporre ed approvare in pareggio il bilancio di previsione per l’esercizio 2014.

Nel febbraio successivo si insediò il commissario prefettizio, un organo straordinario di liquidazione, che si sta occupando tuttora della gestione delle masse attiva e passiva dell’ente al 31 dicembre 2013.

L’eccezionalità di un secondo dissesto finanziario nel giro di cinque anni è dovuta al fatto che in essere sono rimasti tutti i debiti per le spese effettuate in conto capitale, ossia gli investimenti, che con la vecchia normativa non potevano essere inseriti nella massa passiva.

«Nella riunione che ho convocato in municipio in via d’urgenza – afferma Muccari – abbiamo analizzato le questioni giuridico-contabili afferenti alle principali opere pubbliche realizzate a Squillace, in cui si prospetta un’esposizione debitoria grave. Abbiamo preso in considerazione le possibili soluzioni transattive per scongiurare ed evitare il secondo dissesto.

Naturalmente nei prossimi giorni incontreremo i creditori e, solo se le trattative andranno a buon fine, ci muoveremo anche presso la Regione Calabria per ottenere la dilazione delle somme che ci chiede di restituire con numerosi decreti dirigenziali di revoca dei finanziamenti a suo tempo concessi».

Secondo alcune indiscrezioni i debiti ammonterebbero a circa due milioni di euro.

«Sto lavorando da mesi sulla situazione debitoria – rileva il sindaco – ma purtroppo i nodi ora sono venuti al pettine. Lotterò con i denti per evitare il nuovo dissesto e rassicuro i cittadini che la spesa ordinaria per i servizi non sarà compromessa».

L’eventuale dissesto, infatti, non peserà sui cittadini, ma dovrebbe far male solo ai creditori e alla stessa Regione Calabria, che attende la restituzione di alcune somme importanti.

LA NOTIZIA  –

di Franco POLITO

SQUILLACE (CZ) –  24 NOVEMBRE 2019 – «Oggi (ieri, ndr), alle ore 12, presso la casa comunale, ho convocato in via d’urgenza il legale di fiducia dell’ente, avvocato Massimo Pultrone insieme al Vicesindaco e all’Istruttore dell’Ufficio tecnico, per analizzare le questioni giuridico contabili afferenti alle principali opere pubbliche realizzate nella città di Squillace, dove si prospetta un’esposizione debitoria grave».

Lo rende noto il sindaco della città Pasquale Muccari.

«Abbiamo preso in considerazione le possibili soluzioni transattive per scongiurare ed evitare il secondo dissesto» aggiunge Muccari.

Che conclude: «Nelle prossime ore incontreremo i creditori e solo se le trattative andranno a buon fine ci muoveremo presso la Regione Calabria per ottenere la dilazione delle somme che ci chiede di restituire con numerosi decreti dirigenziali di revoca dei finanziamenti a suo tempo concessi».

SEGUE AGGIORNAMENTO