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L’ATTUALITÀ DELLA BATTAGLIA CONTRO IL “SALVINISMO”: RIFLESSIONE DI FABIO GUERRIERO

Riceviamo e pubblichiamo:

CATANZARO – 26 LUGLIO 2021 –  “Sono certo che parlare, nel XXI secolo, di ‘destra’ e di ‘sinistra’ sia divenuto anacronistico. Se pure è innegabile che vi siano ancora differenze tra le proposte di destra e di sinistra, i valori fondanti la democrazia italiana sono sempre più comuni ad entrambi gli schieramenti.

Questa circostanza non deve però farci illudere che la democrazia non sia continuamente messa in discussione da nuovi fascismi che si insinuano sotto mentite spoglie nelle istituzioni minandone la credibilità.

Riviviamo infatti, oggi, un nuovo “ventennio”, esattamente a cento anni dall’avvento del fascismo: Salvini, trasformatosi da “popolare europeo” in “nazional-popolare”, manifesta solidarietà ai nuovi carnefici, siano essi meri assassini senza scrupoli, o rappresentanti dello Stato trasformatisi in giustizieri.

Mentre cento anni fa, vestiti da nazifascisti, i nuovi carnefici perseguitavano gli ebrei e, ieri, denigravano i meridionali, oggi – con indosso la divisa dello Stato – bastonano detenuti ammanettati o sparano a persone inermi. Vigliacchi, oggi come ieri.

Una società evoluta, come dovrebbe essere la nostra, deve espellere con veemenza dal panorama politico questi nostalgici del disonore, e invece li osanna alla guida del Paese.

Un segretario di un partito che si schiera al fianco dei carnefici e degli assassini fa veramente ribrezzo.

Ricordiamoci che la Lega ed il suo leader sono nati con il disegno di dividere il Paese e togliere risorse agli “sporchi meridionali” dato che “il problema del Sud è la gente che ci abita” (quindi io che scrivo e anche tu, sì, proprio tu, che mi stai leggendo).

Facciamo tesoro della nostra storia, soltanto così essa non potrà ripetersi. Una nuova destra neo fascista, guidata dal comico Spirlì (nostalgico mussoliniano) in Calabria e da Salvini (uomo della giustizia fai da te) in Italia, è la negazione dei diritti e della dignità conquistati con il sacrificio di tante donne e uomini che hanno reso l’Italia un Paese democratico in cui deve essere ancora possibile vivere dignitosamente”.

Fabio Guerriero, presidente di Socialisti&Democratici