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IRREGOLARITÀ MENSA SCOLASTICA, PROSCIOLTO IL SINDACO DI SAN VITO SULLO IONIO

Alessandro Doria era stato denunciato dalla minoranza, estraneità è imputabile al fatto che si tratta di attività di mera gestione da parte degli uffici amministrativi del comune e non da atti in capo ai responsabili della politica

di REDAZIONE

SAN VITO SULLO IONIO (CZ) –  14 MARZO 2020 –  Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catanzaro Alfredo Ferraro ha disposto l’archiviazione del procedimento penale a carico del sindaco Alessandro Doria.

Era stato denunciato a seguito di un esposto querela, dai consiglieri di minoranza Luigi Rubino, Vito Bilotta e Antonio Tino in ordine ad alcune presunte irregolarità nella gestione del servizio di refezione scolastica.

Nello specifico il comune, aveva pagato alla ditta appaltatrice che distribuisce nelle scuole i pasti delle somme maggiori rispetto ai ticket venduti dal comune.

Gli accertamenti investigativi dei carabinieri della locale stazione, di fatto hanno rilevato un’effettiva irregolarità nella gestione del servizio negli ultimi cinque anni scolastici dove è stata attenzionata l’attività con tanto di resoconti forniti dagli uffici amministrativi.

Erano stati pagati alla società, secondo i dati emersi, 2.398 buoni pasto per un ammontare di 3.900 euro.

Il Gip nella sentenza ha escluso qualsiasi responsabilità a carico del primo cittadino, assistito nell’udienza dall’avvocato Antonio Lomonaco del Foro di Catanzaro.

L’estraneità del sindaco Alessandro Doria è imputabile al fatto che si tratta di attività di mera gestione da parte degli uffici amministrativi del comune e non da atti in capo ai responsabili della politica locale sanvitese.

I riscontri hanno fatto emergere pure il fatto che alcune delle somme pagate alla ditta che forniva i pasti in parte erano dei residui, ovvero di buoni pasto venduti regolarmente negli anni precedenti ed altri erano stati attribuiti a due alunni di cui il comune in quegli anni si era fatto carico a causa delle condizioni economiche disagiate in cui versavano le famiglie.

Quindi per il sindaco nessun reato né tantomeno è stata ipotizzata la volontà di arrecare un ingiusto vantaggio patrimoniale alla ditta fornitrice dei pasti nelle scuole sanvitesi.