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INOPERABILE AL NORD, A COSENZA ASPORTATO TUMORE RECIDIVO AL FEGATO

Il paziente, di 66 anni, artista cosentino noto in città, ha voluto rendere pubblica la sua esperienza

di REDAZIONE

COSENZA –  30 OTTOBRE 2021 –  All’Ospedale Annunziata di Cosenza è stato effettuato un intervento chirurgico di asportazione di un tumore recidivo complicato da una trombosi neoplastica che aveva invaso i rami vena porta con il rischio di renderlo inoperabile.

Il paziente, di 66 anni, artista cosentino noto in città, ha voluto rendere pubblica la sua esperienza.

In un centro del Nord era stato scartato per il trapianto di fegato, essendo la trombosi dei vasi portali una controindicazione assoluta alla sostituzione dell’organo.

 Lo rende noto l’equipe di chirurgia.

Ricordandosi che 10 anni prima era stato operato all’Annunziata per calcolosi della colecisti dal prof. Bruno Nardo, ed avendo appreso che il professionista, esperto di chirurgia del fegato e dei trapianti, formato al Policlinico Universitario del S. Orsola di Bologna, era tornato a fare il primario della Chirurgia generale all’Annunziata, ha deciso di contattarlo. 

“Dopo l’incontro con il professore – afferma il paziente nella nota – ho capito che, nonostante il mio tumore fosse avanzato, non ero ancora spacciato come mi era stato detto. Con spirito di squadra, e coinvolgendo vari professionisti dell’Annunziata, il professore nel giro di pochissimi giorni mi ha sottoposto ad una batteria di esami per studiare nei dettagli la sede precisa della trombosi neoplastica, sperando che nel frattempo non fosse progredita.

Dopo un consulto multidisciplinare si è stabilito che poteva essere operato asportando tumore e trombosi”. 

Al tavolo operatorio oltre a Nardo, la sua equipe (Marco Doni, Veronica Crocco, Daniele Paglione) con la collaborazione degli anestesisti (Anna Paternostro) e degli infermieri. Prima di resecare il fegato, spiega la nota, sono state condotte ulteriori valutazioni strumentali. 

A quel punto è stato deciso che era possibile procedere ad asportare il fegato malato e così, senza necessità di trasfusioni di sangue, dominando prima il tumore e poi pulendo i rami portali dalla trombosi neoplastica l’intervento è stato condotto a termine. 

Il paziente, risvegliato in sala operatoria, è stato riportato nel reparto non avendo necessità della terapia intensiva. 

Dopo un decorso postoperatorio regolare, il paziente è pronto per tornare a casa.