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GUERRA & DISOCCUPAZIONE: UN PRIMO MAGGIO INCIVILE E INCOSTITUZIONALE

Era il giorno dei cortei, era il giorno della festa di tutti, per questo 2022, non lo sarà, si va dalla giornata festosa, che coinvolgeva tanta gente nelle piazze a cantare, ad assistere a concerti, alla giornata perfettamente opposta

di Giampiero TAVERNITI 

PRESERRE (CZ) –  1 MAGGIO 2022 –  Per la Prima volta, vedere una festa , una giornata di ricordo, di un qualche cosa di “sacro”, quel qualcosa che ti dà sicurezza, voglia di vivere, dignità, nell’affrontare le tue giornate, quel qualcosa che ti dà una meta, un orizzonte al mattino quando parti per lavorare, già parti, per lavorare?

Oggi in questo Primo Maggio ,in una fase meno pesante COVID, ma appesantita dall’inciviltà di una guerra inutile in Ucraina, conflitto che pone un contrasto di tonalità alla pace, allo stesso modo di quello che pone la disoccupazione al lavoro, contrasti che ci regalano un unico colore il nero, quello incorniciato dall’inciviltà della guerra e dall’incostituzionalitâ di una festa in uno stato che non è capace di osservare nemmeno l’Art.1 della Nobile e Vecchia Costituzione. 

Chi ha un lavoro, si dovrà ricordare non solo di chi non lo ha più da tempo, ma si dovrà ricordare che nell’ultimo report Eurostat, i primi cinque posti della classifica per minore occupazione nel mondo, sono della Guyana Francese e di quattro regioni italiane( Campania, Puglia, Sicilia e Calabria), nostra regione che supera in negativo le sorelle meridionali, con un 42% di occupati, rapportati al tasso medio europeo che è al 68 4%.

Era il giorno dei cortei, era il giorno della festa di tutti, per questo 2022, non lo sarà, si va dalla giornata festosa, che coinvolgeva tanta gente nelle piazze a cantare, ad assistere a concerti, alla giornata perfettamente opposta, in un Primo Maggio Nero, da padre italiano mi vergogno di scendere in piazza a festeggiare, visto che ogni padre ha dei figli senza una prospettiva, senza un padre Stato che possa rassicurarli con nuove politiche occupazionali al passo con i difficili momenti.

Un I ° Maggio, nel ricordo delle battaglie di dignità dei lavoratori, nella memoria dell ‘ILLINOIS che il primo maggio del 1867, varò leggi più dignitose per i lavoratori e che dopo 19 anni di dure proteste e vittime, il primo maggio 1886 grazie al FOTLU (federazione sindacale americana) furono adottate in tutta gli States.

Una contemporaneità contrastata, da guerra e pace, da lavoro e disoccupazione dilagante che festa potrà essere?

Chi ha una maschera sul volto, non una FFP2 , ma una maschera per coprirsi, dalla vergogna per averci portato in queste criticità incivili e Incostituzionali, dovrà cominciare a indossarla, perché solo chi vive d’ipocrisia oggi può essere felice e festeggiare, davanti a chi muore di fame senza lavoro e davanti a chi perde sangue dalle vene in questa guerra d’interesse di pochi, che in un altro contrasto, distrugge tutto quanto costruito con il lavoro.

Una conclusione la regaliamo a due frasi celebri di uno scrittore italiano che riguardo al lavoro diceva : “Fa’ il mestiere che sai, che se non arricchisci camperai”, frase pregna di dignità umana che accoppiata alla celebre frase di Papa Pio XII pregna di pace, che non fu ascoltata prima dl seconda guerra mondiale e che recitava “nulla è perduto con la pace, tutto può esserlo con la guerra”.

Infine, non possiamo che ascoltare lo scrittore siciliano e il Papa, nelle due frasi di “ieri” , oggi attualissime che potranno donare colore di pace e sapore di dignità, al contrasto di tonalità nera dipinto dalla guerra e dalla disoccupazione.