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GUARDAVALLE (CZ) – SPARATORIA PASQUETTA CULMINE RANCORE CRESCENTE

Comincia a prendere forma il quadro del fatto di sangue che ha caratterizzato il lunedì dell’Angelo

Articolo di Gianni ROMANO

GUARDAVALLE (CZ) –  10 APRILE 2018 –  Cominciano a delinearsi i contorni del grave fatto di sangue accaduto in via Pietro Nenni, nel comune di Guardavalle il giorno di Pasquetta.

Rancori datati, contrasti rinnovati, giorno dopo giorno, per una sorta diffusa di malessere dell’anima, Domenico Perronace ha sparato al culmine di un rancore che cresceva giorno dopo giorno sempre di più, la moglie lo aveva lasciato da qualche tempo,e sembra che il Perronace avesse troncato anche con i suoi parenti più stretti i canoni della vicinanza.

Al nord per lunghi anni  per lavoro, era rientrato da tempo nella sua Guardavalle nella sua abitazione situata  su un terreno che sembrerebbe non sia stato in regola per il necessario accatastamento,invendibile e senza valutazione. 

Di questo Perronace dava la colpa al suo vicino, Giuseppe Tedesco già sindaco e noto professionista, Giuseppe Tedesco aveva realizzato il necessario progetto per la costruzione dell’immobile in testa al Perronace, ma una porzione di questo terreno sembrerebbe essere su terreno demaniale.

Questo vanificava secondo Perronace anni di sacrifici al nord Italia, per un immobile che così come era non aveva nessun valore lui che ancora non aveva la pensione e il suo necessario sostentamento. Fino al giorno di Pasquetta, qualcosa scatta nella testa di Domenico Perronace, i pensieri diventano incubi, il tutto diventa una strada senza uscita, se non la violenza,tanto da imbracciare un fucile e di sparare uno,due,tre colpi all’indirizzo del Tedesco ma secondo lui solo per spaventarlo. Ma i colpi sparati andavano a segno, tanto che i familiari del Tedesco allertavano l’ambulanza che giunta sul posto con i sanitari vista la gravità delle ferite decidevano di allertare l’elisoccorso che trasferiva al presidio ospedaliero Pugliese- Ciaccio del capoluogo il ferito.

Ma intanto in un attimo di lucidità il Perronace comprendeva la  gravità del suo gesto,e decideva di farla finita,posava il fucile e con una pistola si sparava un colpo  al petto,lasciandolo in un lago di sangue.

Perronace scendeva le scale della sua abitazione e si infilava ancora con la pistola in mano dentro la sua autovettura, ma le forze dell’ordine intervenute tempestivamente lo convincevano ad arrendersi e ha lasciare l’arma.

Viste le gravità delle ferite una ambulanza lo trasferiva all’ospedale di Catanzaro,dove veniva piantonato in attesa di interventi chirurgici mentre il Gip della Procura del Tribunale di Catanzaro disponeva l’arresto in carcere, durante l’interrogatorio il Perronace ha fornito la sua versione dei fatti.