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GIOVEDÌ SANTO AD AMARONI TRA SILENZIO, RIFLESSIONE, DONO DELL’EUCARESTIA E DEL SACERDOZIO

Don Roberto Corapi: “Vivere sempre nell’amore con gioia l’ oggi  di Dio.  Vivere la speranza in questo periodo di prova per tutti noi”

di Franco POLITO

AMARONI (CZ) –  2 APRILE 2021 –  Il dono del sacerdozio e il dono eucaristico.

Ha vissuto intorno a questi due momenti il giovedì santo ad Amaroni vissuto nella parrocchia di Santa Barbara Vergine e Martire che diventa il simbolo del silenzio e della riflessione.

Temi scelti dal giovane parroco don Roberto Corapi, solo da otto mesi nella “Cittadina del  Miele” ma già nel cuore di tutti.

Certo, l’ emergenza pandemica ha cancellato la tradizionale “lavanda dei piedi” nel corso della messa “In Coena Domini”, ma gli slanci di fede sono stati quelli tipici di un popolo innamorato di Dio.

«In questi giorni viviamo la parrocchia come una “grande famiglia”» aveva ripetuto in questi giorni il sacerdote.

E ieri, la chiesa matrice, pur con le regole imposte dal distanziamento sociale, sembrava un’Amaroni in miniatura.

La solita pulsione di popolo (tanto), la rappresentanza istituzionale del sindaco Luigi Ruggiero, la compostezza delle famiglie hanno creato pathos al pathos tipico della giornata.

Che don Corapi ha indirizzato trasmettendone e spiegandone il significato attraverso i segni liturgici e la sua parola: un giovedì santo incentrato sul dono del sacerdozio e sul dono eucaristico, appunto.

L’omelia per il religioso è divenuta occasione  di soffermarsi  sul dono dell’eucarestia  che Gesù ha fatto per noi.

Il pensiero si è poi tradotto in preghiera per tutti i sacerdoti.

«Coloro  che portano  le anime a Dio» li ha definiti don Roberto.

Che, poi, si è rivolto alla comunità come  padre affettuoso della “grande famiglia spirituale”. «Amaroni vivi sempre nell’amore – ha esortato -.  Amaroni vivi con gioia l’ oggi  di Dio.

Amaroni vivi la speranza in questo periodo di prova per tutti noi».  

Amore, gioia, speranza. Idee che ognuno si è portato dentro e su cui ha riflettuto durante l’adorazione personale davanti all’altare della reposizione (“Il Sepolcro”).

C’era tempo fino alle 21.30, prima che il coprifuoco mandasse tutti a casa propria.

Ma ormai la “grande famiglia spirituale” amaronese si era messa all’ascolto di Gesù che parla al cuore di tutti.

Giovedì santo ad Amaroni tra silenzio, riflessione, dono dell’eucarestia e del sacerdozio.