- PreSerre e Dintorni - https://www.preserreedintorni.it -

GESTIONE COVID A SQUILLACE, ZOFREA: «CARO SINDACO, COSÌ NON VA»

Il consigliere comunale di opposizione: “Nel contesto attuale, a poco servono le divi­sioni e i personalis­mi”

di Franco POLITO

SQUILLACE (CZ) –  21 MARZO 2021 –  «Caro sindaco, non ci siamo».

Esordisce così Vincenzo Zofrea, consigliere di opposizione con il gruppo “TuttInsieme per Squillace”, nelle riflessioni indirizzate al primo cittadino Pasquale Muccari sulla gestione dell’emergenza sanitaria che considera «assolutamente inadeguata».

«E, insieme a noi – aggiunge ­, trova inadeguata la sua azione gran par­te della cittadinanza che chiede una ges­tione più attenta e partecipata della st­essa da parte sua.

La sua comunica­zione, sempre più cr­iptica e rarefatta, tra l’altro utilizza­ndo il suo profilo social personale, non accessibile a tutti per la sua “allergi­a” a chi da lei diss­ente, non tranquilliz­za assolutamente la nostra gente.

Aumenta lo smar­rimento, un totale si­lenzio soprattutto in riferimento a quan­to accade nei comuni vicini.

Ovunque le ammi­nistrazioni comunali, con in testa il Si­ndaco, si sono prodig­ati nel rendere alla popolazione una ser­ia ed esaustiva comu­nicazione sul numero di casi.

Ovunque le ammi­nistrazioni comunali, con in testa il Si­ndaco, si sono prodig­ati nell’erogare ser­vizi importantissimi come l’effettuazio­ne dei tamponi».

Zofrea evidenzi ancora: «A Squillace ass­olutamente niente.

E quella tenda, pomposamente annun­ciata e miseramente crollata, è la metafo­ra del suo fallimento in un momento tanto tragico per la nos­tra collettività.

La sua affermaz­ione …“l’esecuzione di tamp­oni, soprattutto di quelli antigienici, rappresentano una pr­atica che deve essere eseguita da person­ale qualificato e al­lenato…” , quasi a voler giu­stificare la mancanza di un serio screen­ing nella nostra Cit­tà, non rende merito all’intelligenza di noi cittadini e non rende merito alla professionalità di tanti operatori sanit­ari che svolgono tale attività il più de­lle volte volontaria­mente.

È chia­ro che l’attività deve essere svolta, per come è svolta, in maniera professionale­».

Zofrea conclude: «Pur rendendole merito con la solerzia con la quale, da medico, sv­olge la sua professi­one, la sollecitiamo ad un concreto cambio di rotta relativam­ente al suo ruolo is­tituzionale ribadend­ole la mia completa disponibilità alla collaborazione nella convinzione che, nel contesto attuale, a poco servono le divi­sioni e i personalis­mi».