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GASPERINA, IL CONTRIBUTO CALABRESE ALLA PRIMA GUERRA MONDIALE

Convegno dell’amministrazione comunale per commemorare i caduti del conflitto 1915 – 1928

di REDAZIONE

GASPERINA (CZ) –  20 NOVEMBRE 2018 –  Il 17 novembre a Gasperina, presso la Sala Consiliare del Comune, si è svolto il convegno su “La Grande Guerra – Il Contributo della Calabria”.

L’evento, voluto dall’Amministrazione Comunale, con il precipuo interessamento del Sindaco Gregorio Gallello e del Vicesindaco Ida Giovanna Campo, proprio per commemorare, nel centenario del primo conflitto bellico mondiale, i caduti della Prima Guerra Mondiale di Gasperina (età media 23 anni), è nato dalla collaborazione tra la Delegazione interprovinciale Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia dell’Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon (I.N.G.O.R.T.P.), i Lions Clubs Squillace Cassiodoro e Soverato Versante Jonico delle Serre e l’associazione “Calabria in Armi”.

La manifestazione ha ottenuto, grazie al Dirigente Professor Renato Daniele, anche la partnership dell’Istituto Comprensivo Statale “Mario Squillace” di Montepaone che ha partecipato con i bambini della scuola secondaria di Primo Grado – plesso di Gasperina, accompagnati dalla Responsabile Professoressa Maria Grazia Lupica.

I giovani intervenuti, prima dell’inizio dei lavori, hanno potuto ammirare, la mostra di reperti bellici allestita per l’occasione dalla Guardia d’Onore Scelta Santo Amelio che non ha lesinato risposte alle numerose domande e curiosità poste dai ragazzi.

I lavori sono stati moderati dal Dottor Floro De Nardo, Ispettore per la regione Calabria dell’I.N.G.O.R.T.P, che, nell’occasione, ha tracciato le varie iniziative poste in essere in Calabria da parte delle Delegazioni sotto la sua direzione.

Il Sindaco di Gasperina ha iniziato il rituale giro dei saluti istituzionali che sono diventati veri e propri spunti di riflessione per tutti i partecipanti.

“Ringrazio particolarmente i ragazzi della Scuola Media di Gasperina che con la loro presenza attiva danno una speranza poiché ricordare questi eventi drammatici serve proprio non sottovalutare quello che sta succedendo in questo periodo. Purtroppo la storia a volte si ripropone con sfaccettature diverse”, così Gregorio Gallello.

La professoressa Maria Grazia Lupica, invece, nei suoi saluti ha auspicato di poter un giorno parlare ai ragazzi degli argomenti bellici iniziando con un “C’era una volta la guerra…”, ciò nella speranza che in futuro si possa vivere solo nella pace.

Il Presidente del Lions Club Squillace Cassiodoro Dottor Mercurio Marceca ha, invece, evidenziato il valore sociale di ripercorrere la storia approfondendone gli aspetti per poter meglio comprendere l’attualità.

Il Dottor Paolo Carnuccio, Presidente del Lions Club Soverato Versante Jonico delle Serre ha chiosato i suoi saluti evidenziando come sia necessario coltivare la cultura della pace, della tolleranza, dell’altruismo e della solidarietà.

“Giovani che sono partiti lasciando la loro casa, la loro famiglia, la loro fidanzata e ricordiamo per un istante la canzone “…Addio mia bella addio l’armata se ne va e se non partissi anch’io sarebbe una viltà…”. Quanto coraggio hanno avuto i nostri militi sapendo che non erano sicuri di tornare a casa e che al fronte avrebbero patito la fame ed il freddo, avendo davanti a sé la continua presenza della morte”, così conclude i suoi saluti, invece, il Presidente Lions della Zona 22 Dr. Pietro Persampieri.

Al Dottor Giacomo Mannino, Delegato per le province di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia è stato affidato il compito di introdurre i lavori: “Un’Italia giovane, da poco più di un cinquantennio unita sotto la corona sabauda, si affaccia, per la prima volta, in un conflitto che assurge a dimensioni mondiali; lo farà da protagonista e vincerà. E la Calabria? Nel primo conflitto mondiale la nostra regione si attesta tra quelle con il maggior numero di soldati morti, in relazione al numero dei mobilitati.

Oggi, si parlerà di un’Italia che, nel momento più difficile, grazie al suo popolo, ai nostri avi, riuscì a risorgere dalle ceneri di Caporetto ed a rinascere come una fenice a Vittorio Veneto”.

I relatori, la D.ssa Caterina Urzino (Guardia d’Onore del Pantheon) ed il Generale di Divisione (aus) Pasquale Martinello, Presidente dell’associazione “Calabria in Armi”, già Comandante del Comando Militare Esercito Italiano “Calabria” hanno trattato rispettivamente sui seguenti temi: Le donne e la 1^ Guerra Mondiale” e “Il contributo della Calabria alla Grande Guerra”.

“Le donne, quindi, dovettero colmare i vuoti lasciati dagli uomini; infermiere, operaie, contadine, guidarono treni, tram, spensero incendi, crebbero da sole i propri figli, combatterono un’altra guerra non meno faticosa ed estenuante.

Donne ed uomini d’Italia, italiane ed italiani combatterono gli uni accanto agli altri in quella che molti definiscono l’ultima guerra di indipendenza.” Così la D.ssa Urzino in una rapida e crescente successione di protagoniste della Grande Guerra ha ricordato l’opera delle Regine Elena e Margherita, il coraggio delle portatrici carniche, l’impiego della spia italiana in territorio austriaco Luisa Zeni, il tentativo di arrivare al fronte di Gioconda Sirelli di Milano e Luigia Ciappi di Rosarno (Rc), il contributo della maestra Caterina Saccà, di Palmi (Rc), le gesta dell’Infermiera Volontaria Ina Battistella, chiosando, infine, con un invito: “dobbiamo ritornare ad essere orgogliosi di essere italiane ed italiani, fieri di essere donne e uomini della Calabria”.

Il Generale di Divisione Martinello esponendo l’impiego delle varie Brigate “calabresi”, con particolare riguardo agli uomini di Gasperina che furono impiegati nelle stesse, ha desiderato rimarcare che “Quello che i calabresi hanno dato alla Grande Guerra in termini di vite umane è stato un contributo importante come importanti sono state le motivazioni che hanno accompagnato la consegna delle medaglie al valore ai militari ed ai Reparti.

Motivazioni che fanno meglio comprendere la passione e la dedizione che ci hanno messo” ed, ancora: “L’Italia fu l’unica Nazione che vinse la Guerra sul campo, a Vittorio Veneto, le altre ripiegarono ad Armistizio firmato; di questo retaggio lasciato dai nostri avi ne dobbiamo essere consapevoli e ne dobbiamo recuperare la valenza”.

A sorpresa, un’emozionante testimonianza di un Lions, figlio di un “ragazzo del ‘99” ha contribuito a rafforzare il senso di appartenza e l’importanza umana e storica di questo incontro, ottenendo l’ovazione dei presenti tutti espressa in un lungo e scrosciante applauso di profondo rispetto.

Le conclusioni sono state affidate al Presidente Lions della VII Circoscrizione Dr. Felice Raso Costabile (voce del Governatore del Distretto Lions 108Ya nelle province di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia).
Il quid ed ora a Gasperina nel Soveratese. Giornata celebrativa della Memoria sulla I Guerra Mondiale. Evento-convegno di grande verismo testimoniato dal volontario intervento di un discendente (figlio e Lion) di uno dei cosiddetti “Ragazzi del 1899”.

 

L’Epicentro dell’incontro-dibattito voluto e realizzato dal Comune di Gasperina, dall’Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon (I.N.G.O.R.T.P.), i Lions Clubs Squillace Cassiodoro Soverato Versante Jonico delle Serre e l’associazione “Calabria in Armi”, si é impegnato nel dirimere le riflessioni di sempre: sul perché della “Grande Guerra” e delle “Responsabilità Collettive” all’origine e causa del grande Evento bellico che sconvolse in quegli anni gli esseri umani.

Coscienze e Consapevolezze intorno a quel catastrofico evento di portata mondiale. Fu una Responsabilità da condividere fra tutti. Una Responsabilità Collettiva tra i diversi contendenti in Guerra. Perché se da un lato si giustificasse l’Irredentismo di chi anelava al vedersi riconoscere una Patria, dall’altra parte si intravidero gli interessi materiali delle grandi potenze Europee e Mondiali.

Partecipando a quell’Evento bellico di tale portata planetaria ne ebbero solo un triste epilogo: morti, dispersi, invalidi e malati. Tutti pagarono in modo pesante gli effetti della Guerra.

Da questo concetto che emerge con chiara prontezza si deve riconoscere che laddove le politiche e le diplomazie falliscono il ricorrere agli scontri diviene spesso l’obsoleta e sbagliata ultima scelta”.