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FESTA LAVORO CRISTIANO: AMARONI TRA FEDE, RIFLESSIONE E SPIRITO COMUNITARIO

Don Roberto Corapi: “Oggi regna la società dell’ipermercato”. Consegna premi a oltre 40 artisti coinvolti nella mostra online su San Giuseppe. Attestati anche alla stampa

di Franco POLITO

AMARONI (CZ) –  2 MAGGIO 2021 – Fede e riflessione. Preghiere e considerazioni socio – economiche. Premi  e riconoscimenti.

Ad Amaroni scivola via anche su questi binari il giorno dedicato a San Giuseppe Lavoratore e alla Festa della Lavoro Cristiano.

Uguale nel pathos emotivo, diversa per alcuni contenuti la giornata sprinta con la verve del parroco don Roberto Corapi e dei suoi collaboratori.

Pur con le distanze imposte dalle regole anti – Covid, nella parrocchia di Santa Barbara Vergine e Martire si rinnova il coinvolgimento comunitario per la mostra virtuale su San Giuseppe.

Visitabile sul profilo facebook parrocchiale, l’esposizione è stata l’ennesima dimostrazione che la “Cittadina del Miele” è comunità nella comunità.

Don Roberto premia tutti i protagonisti.  Tra loro pure gli oltre 40 artisti che hanno messo a disposizione le loro opere.

«C’è stato un coinvolgimento a 360 gradi  – spiega –  Ringrazio Salvatore Olivadoti e gli altri collaboratori che stanno sempre al mio fianco».

Attestati anche a giornalisti e organi di stampa nel corso di un’inaugurazione del mese mariano che segna un’altra bella pagina della storia amaronese.

Lo spaccato di comunità presente in chiesa, tra i banchi c’è anche il sindaco Luigi Ruggiero, ascolta le parole del giovane sacerdote.

«Quella di oggi –  evidenzia con forza –  è la società dell’ipermercato dove l’uomo compra per mangiare ma poi è sempre più vuoto perché ha messo Dio fuori dalla propria vita.

Oggi ha la persona vale per quanto ha e non per quello che è».

Poi le “considerazioni universali” sulle «chiese sempre più vuote perché non sappiamo più dare il vero cibo per la vita eterna che è l’eucarestia.

Oggi se non incontri Cristo che ti cambia dentro non puoi riempire le chiese perché è Gesù che cambia la vita di ognuno di noi».

Le parole finali, invece, sono un appello accorato alle istituzioni nazionali e regionali perché si impegnino a creare occupazione.

«Nessun uomo e nessuna donna senza lavoro,  vi prego» conclude don Roberto.