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FEDE E SPERANZA, A STALETTÌ SI LEVA ALTA LA FIACCOLA DI UNA “NUOVA UMANITÀ”

Don Roberto Corapi nel corso della supplica alla Madonna di Pompei ha affidato la comunità alla Madonna pregando per l’Italia e il mondo

di Franco POLITO

STALETTÌ (CZ) –  8 MAGGIO 2020 –  Parole di fede, parole di speranza, parole di incitamento.

Invito alla preghiera, invito all’aiuto reciproco. Esortazione a lasciarsi andare nelle protettive mani della Vergine Maria.

Un don Roberto Corapi grato al Signore ha affidato alla Vergine del Rosario la comunità stalettese nel corso della supplica alla Madonna di Pompei.

Una funzione intensa e carica di spiritualità quella che il giovane parroco ha presieduto stamattina a porte chiuse nella chiesa matrice dedicata a Santa Maria Assunta.

Convinto assertore della “chiesa in uscita”, la pastorale poggiata sull’idea della chiesa che esce dalle mura del tempio a va incontro all’uomo, don Roberto ha  recitato il Rosario chiedendo alla Madonna volgere il suo sguardo materno all’ Italia e al mondo intero

«In questa drammatica pandemia   – ha sottolineato –  da veri cristiani innamorati della  Vergine, con fiducia, vogliamo e dobbiamo superare il difficile momento aggrappandoci alla fede in Gesù e in Maria.

Intorno a noi c’è paura,  è vero,  ed è giusto che sia così. La luce della fede. però, deve entrare con maggiore convinzione nelle nostre vite».

Le vite di tutti. Anche quelle di medici, infermieri, forze dell’ordine. A loro, impegnati in prima linea nella dura battaglia contro il virus, il sacerdote ha rivolto parole di ringraziamento «perché stanno lavorando per il nostro bene».

Come parole di sincero apprezzamento le ha indirizzate alla Conferenza Episcopale Italiana e al Governo «che da giorno 18 maggio  – ha concluso –  ci fanno celebrare l’Eucarestia col popolo, sempre con le dovute disposizioni che tutti con garbo dobbiamo continuare a rispettare».

Fede e speranza nel domani: a Stalettì si leva alta la fiaccola che indica la via di una “nuova umanità”.