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È REALTÀ L’AZIENDA OSPEDALIERA UNICA PUGLIESE – CIACCIO E MATER DOMINI

Frutto dell’unificazione di due proposte di legge

di REDAZIONE

REGGIO CALABRIA – 12 MARZO 2019 –  Il Consiglio regionale ha approvato, all’unanimita’, la proposta di legge sull’integrazione dell’azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” e del Policlinico universitario “Mater Domini” di Catanzaro.

Il testo, che di fatto da’ vita a un’azienda ospedaliera unica di Catanzaro, e’ il frutto dell’unificazione di due proposte: la prima, diventata il testo base, presentata da consiglieri regionali sia di maggioranza sia di opposizione, in particolare da Michele Mirabello (presidente della terza Commissione), Enzo Ciconte, Baldo Esposito, Claudio Parente, Antonio Scalzo e Domenico Tallini, e il secondo dal consigliere regionale Arturo Bova. Il tema dell’integrazione tra il “Pugliese Ciaccio” e il “Mater Domini” di Catanzaro e’ al centro dell’agenda politica degli ultimi 15 anni in Calabria.

Nella legge, in particolare, si dispone che l’azienda ospedaliera “Pugliese Ciaccio” di Catanzaro e’ integrata con l’azienda ospedaliero universitaria “Mater Domini”, che assume la denominazione di azienda ospedaliero-universitaria “Mater Domini-Pugliese Ciaccio”: nella fase di avvio della nuova azienda – e’ scritto ancora nel testo – “la definizione delle attivita’ tiene conto delle vocazioni assistenziali di emergenza del ‘Pugliese-Ciaccio’ e di elezione, didattica e ricerca della ‘Mater Domini’”, e si prevede inoltre di inserire nel progetto di integrazione anche il presidio ospedaliero “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme.

Entro 90 giorni dalla approvazione della legge – riporta ancora l’articolato – Regione e Universita’ sono chiamati a siglare un protocollo d’intesa per regolare i loro rapporti e per concretizzare l’integrazione.

A relazionare in aula la proposta sull’integrazione tra gli ospedali di Catanzaro, e’ stato Mirabello, secondo il quale “e’ stato prodotto un testo di legge bipartisan, e questo e’ un dato importante perche’ denota il senso di responsabilita’ della maggioranza e del presidente Oliverio per aver deciso di adottare un metodo anche in controtendenza e non andare avanti a colpi di maggioranza, ma di aver coinvolto il Consiglio regionale e la struttura commissariale.

Con questa integrazione – ha aggiunto Mirabello – creiamo un vero e proprio polo sanitario e facciamo un primo passo per la complessiva riorganizzazione della sanita’ calabrese”.
Claudio Parente, capogruppo di Forza Italia, ha evidenziato che “su questo progetto ci sono stati troppe resistenze e troppi ritardi, anche della politica, che oggi pero’ si riscatta. Va poi riconosciuta la tenacia del sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, nel riprendere questa proposta di legge”.

A parere di Antonio Scalzo, dei Moderati, “oggi si chiude un lavoro non facile ma fatto con grande passione e impegni: ci siamo assunti la responsabilita’ di una scelta che a nostro avviso puo’ rilanciare il sistema ospedaliero in Calabria e puo’ rappresentare un modello organizzativo innovativo”.

Baldo Esposito, di Ncd, ha spiegato che “sono ormai 20 anni che si parla di questa integrazione e oggi suggelliamo una giornata importante. Va rimarcato il contributo del presidente Oliverio e del suo delegato Franco Pacenza, che hanno spinto per una fase propulsiva al testo da parte dei territori, e il contributo della struttura commissariale, con la continuita’ di posizione rappresentata prima dal commissario Massimo Scura e poi dal commissario Saverio Cotticelli.

Tuttavia, il vero momento determinante dell’integrazione – ha ricordato Esposito – sara’ la successiva firma di un protocollo d’intesa tra Regione, Universita’ e Ufficio del commissario, e su questo non nascondo qualche mia preoccupazione, perche’ non si deve perdere tempo essendo il precedente protocollo di fatto scaduto da piu’ di 10 anni: se questo non avviene oggi non abbiamo fatto nulla”.

Esposito ha poi ricordato che “all’integrazione e’ legata la realizzazione del nuovo ospedale di Catanzaro, da domani questo tema dovra’ essere al centro di tutti i tavoli istituzionali”, contestando poi “il grave atteggiamento del Movimento 5 Stelle che, ancora prima del via libera del Consiglio regionale, ha gia’ annunciato di voler chiedere al ministro Grillo di impugnare la legge sull’integrazione, un atteggiamento tra l’altro – ha osservato il consigliere di Ncd – anche contraddittorio con una proposta normativa di iniziativa popolare presentata in Calabria proprio dai pentastellati e contradditorio con il mandato in favore dell’integrazione assegnato ai nuovi commissari dal governo di cui fa parte la stessa Grillo”.

Sul tema e’ intervenuto anche il consigliere regionale dei Democratici Progressisti, Arturo Bova, che alla vigilia aveva annunciato emendamenti al testo ma poi ha deciso di ritirarli: “Ho fatto un passo indietro su una mia proposta e ancora oggi ho qualche perplessita’ su alcuni aspetti della legge, come la parte dell’inserimento dell’ospedale di Lamezia Terme, che rischiano di non passare il vaglio istituzionale, ma oggi per l’area centrale della Calabria si scrive una pagina significativa”.

Il consigliere di Forza Italia, Domenico Tallini, ha rilevato come “nel momento massimo di fallimento della sanita’ calabrese oggi diamo uno storico esempio di bella politica, mettendo in campo con l’azienda ‘Mater Domini-Pugliese’, una delle piu’ grandi del Mezzogiorno, uno strumento di eccellenza, corretto e teso a razionalizzare il settore e a ridurre gli sprechi.

Ma dobbiamo stare attenti perche’ – ha aggiunto Tallini – ci sono segnali preoccupanti e movimenti populisti che non vogliono questa legge, voluta da tutti. Con questa legge comunque diamo una prova di coraggio e responsabilita’ come mai in passato e diamo una risposta all’antipolitica e ai populisti come la ministro Grillo che come suo massimo sforzo ha fatto l’annuncio di un ospedale da campo in Calabria”.

Carlo Guccione, del Pd, ha osservato: “Oggi realizziamo una riforma importante, grazie alla sinergia istituzionale e anche al contributo dell’opposizione. ma dobbiamo essere consapevoli che c’e’ un rischio, quello di un atteggiamento contrario da parte del governo nazionale. Indicativo e’ stato il comportamento del ministro Grillo nei giorni scorsi in Calabria, comportamento gia’ da campagna elettorale per le Europee e le Regionali gia’ avviata.

Oggi – ha sostenuto Guccione – mettiamo in campo una riforma epocale e una struttura sanitaria unica nel Mezzogiorno, ma non e’ sufficiente, perche’ dobbiamo mettere in campo un’altra riforma: l’integrazione degli hub e degli spoke calabresi, l’azienda unica regionale.

Basta conflitti, e misuriamoci sulle questioni vere”. Secondo Fausto Orsomarso, capogruppo del Misto, “la legge sull’integrazione delle aziende di Catanzaro segna un passo avanti culturale, e soprattutto positivo. In tema di sanita’ dobbiamo essere tutti seri, e lo dico soprattutto al ministro Grillo e al Movimento 5 Stelle, perche’ non e’ giusto fare passerelle sulla sanita’”.

A sua volta, il consigliere regionale del Pd, Domenico Bevacqua, ha espresso “apprezzamento per il lavoro che si chiude oggi, con questo esempio di sinergia qualificante dell’attivita’ del Consiglio regionale che determina un risultato dalle ricadute utili per la Calabria.

Anche per me comunque – ha rimarcato Bevacqua – e’ mortificante assistere a mancanze di rispetto verso le istituzioni calabresi come quella della ministro Grillo: e’ arrivato il momento di alzare il livello di confronto con il governo nazionale”.

“Apprezzamento per la concertazione tra tutti gli attori competenti” e’ stata espressa anche dal capogruppo della Casa delle liberta’, Gianluca Gallo, secondo cui “l’integrazione tra le aziende ospedaliere di Catanzaro sara’ l’occasione per razionalizzare servizi e spese, e questo accade nel momento peggiore per la sanita’ calabrese.

Non apprezzo la ministro Grillo nelle forme e nei termini che sta usando, perche’ vuole espropriare la Calabria, ma – ha rilevato Gallo – c’e’ qualche responsabilita’ anche dell’amministrazione Oliverio, che, auspico, possa partire da questa concertazione”. Ha quindi preso la parola anche il vicepresidente del Consiglio regionale, Enzo Ciconte, per il quale “siamo a un primo passo, fondamentale, verso la riforma sanitaria, mettendo insieme due mission, quello dell’assistenza del ‘Pugliese’ e quella della ricerca dei Policlinico, in un’azienda unica nel panorama meridionale.

Per questo – ha affermato Ciconte – va data pari dignita’ tra mondo ospedaliero e mondo universitario. Il vero nodo comunque resta il protocollo d’intesa, come ha evidenziato Esposito, ed e’ importante partire bene perche’ il percorso non sara’ facile. Oggi comunque abbiamo sancito una sinergia che e’ il metodo giusto”.

Per Giuseppe Peda’, della Cdl, “l’integrazione di Catanzaro e’ un fatto importante ma anche territori come il Reggino hanno bisogno di una grande attenzione e bisogna fare chiarezza sullo stato dei progetti dei nuovi ospedali”. Il consigliere regionale del Pd, Giuseppe Aieta, ha definito l’integrazione “un atto intelligente che apre una nuova stagione e dimostra che il problema forse non e’ stato il commissariamento ma il precedente commissario, protagonista di atti illogici”. Di “buon segnale” ha parlato, quindi, Alessandro Nicolo’, del gruppo Misto, a parere del quale “non dobbiamo abbassare la guardia sulle nostre competenze: il ministro Grillo fa le sorprese ma da lei ci aspettiamo una soluzione che ci consenta di capire disfunzioni come quelle registrate a Locri.

Oggi, comunque, il Consiglio regionale manda un importante messaggio di maturita’”. Ha concluso gli interventi il governatore Mario Oliverio: “Abbiamo fatto una scelta, data la delicatezza del problema. Per oltre 25 anni la questione non e’ stata portata a buon fine, perche’ e’ stato difficile trovare un punto di sintesi.

Dico questo – ha spiegato Oliverio – non perche’ rivendico un risultato importante, che comunque rivendico come Giunta e Consiglio, ma perche’ ora si apre la fase della costruzione del progetto e qui non c’e’ nulla di scontato, perche’ in questa fase dovremo fare i conti con tante questioni che per 25 anni sono state ostative. Bisogna concretamente sporcarsi le mani – lo dico in senso positivo – per costruire il progetto.

 Le difficolta’ nel passato – ha ricordato il presidente della Regione – sono state tipiche, sono state difficolta’ relative al rapporto tra azienda universitaria e ospedaliera, difficolta’ di carattere politico: io fin dall’inizio ho detto che si doveva trovare un metodo per superare le divisioni, perche’ l’integrazione e’ un’operazione fondamentale per la riqualificazione del sistema sanitario non solo dell’area centrale ma di tutta la Calabria, diventando un potenziale enorme sul piano dell’offerta sanitaria, della sua riqualificazione e del suo potenziamento.

Ecco perche’ e’ importante cio’ che avviene oggi con il concorso di tutti. Da domani – ha concluso Oliverio – lo stesso metodo bisogna averlo per la riforma che abbiamo messo in campo per la rete ospedaliera, con l’accorpamento di hub e spoke, in modo da avere una governance unitaria”.