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DITTA AVREBBE OPERATO SENZA AUTORIZZAZIONE, SEQUESTRATO ALLEVAMENTO NEL CATANZARESE

Titolare deferito all’Autorità Giudiziaria alla quale dovrà rispondere del reato di gestione illecita di rifiuti ed inquinamento delle acque superficiali e del sottosuolo

 di REDAZIONE 

SIMERI CRICHI (CZ) –  9 MAGGIO 2023 –  Nell’ambito dell’attività di controllo volta alla tutela dell’ambiente marino e costiero, militari della Guardia Costiera di Soverato, congiuntamente a militari della Stazione Carabinieri Forestale di Catanzaro, durante un’operazione di polizia compiuta nel Comune di Simeri Crichi, hanno ispezionato un insediamento adibito ad allevamento di bovini, ovi-caprini e suini.

 All’esito delle operazioni è emerso che la ditta in questione sarebbe risultata sprovvista dell’autorizzazione unica ambientale: la necessità di tale permesso, previsto dal Decreto del Presidente della Repubblica n. 59 del 2013, risulta di particolare importanza per le aziende zootecniche soprattutto in considerazione del fatto che tali attività, se gestite in maniera difforme ai dettami legislativi, risultano particolarmente inquinanti.

 Nel caso specifico, oltre alla mancanza dell’autorizzazione amministrativa sarebbero state rilevate diverse anomalie.

 Tra le più gravi spiccherebbe la mancata depurazione di una parte delle acque reflue prodotte dall’allevamento, che venivano scaricate su un terreno all’esterno della recinzione dell’insediamento per poi confluire in un canale di raccolta delle acque superficiali;  sarebbe stata inoltre rinvenuta la raccolta ed il deposito incontrollato di letame lasciato direttamente sul nudo terreno e la raccolta ed il deposito di rifiuti, tra cui taluni di natura pericolosa, senza che venisse presa alcuna precauzione per evitare l’inquinamento del terreno e delle falde acquifere sottostanti.

 Per tali gravi mancanze l’intera azienda è stata posta sotto sequestro ed il titolare deferito all’Autorità Giudiziaria alla quale dovrà rispondere del reato di gestione illecita di rifiuti ed inquinamento delle acque superficiali e del sottosuolo.

 Tutti gli animali, una quarantina in totale, sono stati temporaneamente ricoverati in altra struttura atteso che, i medici veterinari dell’ASP intervenuti sul posto a richiesta dei militari operanti, hanno dichiarato il sito non idoneo, dal punto di vista igienico sanitario, ad ospitarli.