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DIGA MELITO, MANNO ACCUSA : «UNA “TRIADE” BLOCCA L’OPERA»

Riceviamo e pubblichiamo:

PRESERRE (CZ) –  8 NOVEMBRE 2018 – «Da oltre un anno silenzio assoluto da parte del Presidente Oliverio sulla Diga del Melito.

C’è un asse tra Oliverio, l’Ing. Mimmo Pallaria (braccio destro e sinistro di Oliverio) e la Dott.ssa Ornella Segnalini (Direttore generale del servizio Dighe al Ministero alle Infrastrutture)? Sembra di si: tutti e tre remano contro. Perché? Forse creano artatamente problemi per togliere l’opera al Consorzio di bonifica? Credo di si, anzi sono convinto che sia così. È una ” torta” troppo ghiotta per gente abituata a gestire di tutto e di più, con atteggiamenti arroganti, presuntuosi, supponenti.

Io accuso apertamente, senza dubbio alcuno, e senza alcun timore, il Presidente (?) Oliverio, l’Ing.Pallaria e la Dott.ssa Segnalini di aver volutamente e scientificamente portato avanti una serie di iniziative, false e tendenziose, per bloccare momentaneamente la possibilità che la Diga sul Melito venga inserita nella Legge di Stabilità, per poi avere successivamente  mano libera , magari attraverso la Sorical o in un altro modo.

Io denuncio apertamente un comportamento scorretto, illegale, illeggittimo, fraudolento da parte di Oliverio, Pallaria e Segnalini. Io denuncio apertamente la “voglia” esecrabile di una Regione che ormai non conosce limiti. Io denuncio il comportamento dittatoriale di un Presidente che crede di essere ai tempi dell’Impero romano. Io denuncio una certa burocrazia regionale, ormai alla fine dei suoi giorni, che tenta di mettere le mani su tutto ciò che è possibile.

Ma io non posso tollerare tutto ciò. Da anni ed anni combatto e lotto per la Diga sul Melito: Oliverio, Pallaria e la Segnalini dovranno rispondere a chi di dovere per il loro comportamento, anche alla Magistratura.

Io sono pronto, anzi prontissimo, a qualunque confronto: tecnico, politico, istituzionale. E pronto, anzi prontissimo a deporre davanti ai Magistrati. Questa lunga, lunghissima storia, in un modo o nell’altro, deve finire».

Grazioso MANNO, Presidente Consorzio di Bonifica Ionio Catanzarese